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domenica 30 dicembre 2012

I MIGLIORI ALBUM DEL 2012

Proprio come l'anno scorso, anche in questo fine dicembre pubblichiamo la lista dei migliori album del 2012; la differenza rispetto all'anno passato stavolta è che la classifica conterà dieci titoli, e non solo i prim tre come l'anno scorso.
Si può dire che, in generale, il 2012 sia stato un anno di livello estremamente alto nel mondo della musica: è stato l'anno dei "vecchietti", come Bruce Springsteen, Neil Young, Bob Dylan, Leonard Cohen, Francesco Guccini, Rush, Steve Vai per citarne alcuni, e anche dei debutti, come quelli delle coppie Wilson/Akerfeldt e Hogarth/Barbieri, o di Jack White e Mark Tremonti come solisti. Non c'è, come spesso capita, l'album "miracoloso", ma ce ne sono tanti di ottimo livello, alcuni anche di più.

Andiamo ora a scorrere la classifica, dal decimo posto in su:
10° BLACK COUNTRY COMMUNION - AFTERGLOW         7.3/10
Da quando sono nati (2010) non hanno ancora saltato un anno, e sono al terzo cd. Benché da più parti si parli già di scioglimento e l'album potrebbe benissimo essere un lavoro solista di Glenn Hughes, è forse il migliore dei tre finora prodotti.
9° IL TEATRO DEGLI ORRORI - IL MONDO NUOVO            7.5/10
Unica presenza italiana nella top ten (e una delle poche in generale), anche Pierpaolo Capovilla & company sono arrivati al terzo album. Tanto impegno politico e tanto rock, sicuramente positivo.
8° STORM CORROSION - STORM CORROSION                 7.6/10
Se il genere proposto da questo album avrà un seguito, Steven Wilson e Mikael Akerfeldt saranno sicuramente ricordati per averlo inventato. Scompare la forma canzone, a volte anche la tonalità, si gioca con gli esperimenti e le atmosfere create da due dei maggiori esponenti del progressive mondiale. Visti gli interpreti, ci si poteva aspettare anche qualcosa di più.
7° S. HOGARTH & R. BARBIERI - NOT THE WEAPON BUT THE HAND     7.8/10
Approposito di duetti e di atmosfere sperimentali. Se, a mio parere, il nuovo album dei Marillion ("Sounds that can't be made") è stato un buco nell'acqua, Steve Hogarth rimedia egregiamente grazie alla collaborazione con uno dei più geniali creatori di suoni del mondo. Il risultato è eccellente, soprattutto in alcune canzoni.
6° KIKO LOUREIRO - SOUNDS OF INNOCENCE                     8/10
Di gran lunga il miglior album solista dell'anno nel mondo dei chitarristi, chilometri sopra Steve Vai (trito e ritrito il suo "Story of the light") e Mark Tremonti ("All I was" ancora acerbo). La presenza di Felipe Andreoli al basso (Angra) e Virgil Donati alla batteria garantisce valore all'enorme capacità compositiva del chitarrista brasiliano. Quasi a livello del successivo.

5° RUSH - CLOCWORK ANGELS                                 8.2/10
Entriamo nella top five. Ci sono quei gruppi che hanno qualcosa in più, che riescono a non ripetersi mai e a innovarsi nel tempo senza fallire. I Rush, che fanno 180 anni in tre, sono uno di questi. Più rock che progressive, "Clockwork angels" è un lavoro solido, vario, che ricorda i primi tempi (soprattutto con Caravan e The anarchist) e contemporaneamente si evolve verso il futuro.

3° KATATONIA - DEAD END KINGS                                        8.5/10                         
     ANATHEMA - WEATHER SYSTEMS                                   8.5/10                        
Sorpresa, al terzo posto c'è un pari merito.A entrambi manca qualcosa per arrivare anche più in alto nella classifica (un pò di rigidità in meno ai Katatonia, un pò di varietà in più agli Anathema) ma si meritano entrambi il podio. "Dead end kings" suona, appunto, un pò rigido soprattutto nelle parti ritmiche, cosa comune a dire il vero con lo stile dei Katatonia, ma ha diversi picchi di intensità (The parting, Lethean, Dead Letters su tutte). "Weather systems" invece si ripete -un pò troppo forse- nella struttura delle canzoni, ma i primi quattro brani e la voce di Lee Douglas sono forti e, soprattutto, belli come pochi.

2° LEONARD COHEN - OLD IDEAS                                        8.6/10
Il vecchietto più vecchietto di tutti (78 anni compiuti a settembre) produce un'altra meravigliosa opera, che potremmo chiamare un'opera di anzianità. Ampiamente recensito su questo blog, "Old ideas" è un tipico album di Cohen, fortemente autobiografico, essenziale negli arrangiamenti e ricchissimo nei testi che il cantautore canadese sussurra con la sua voce bassissima. Non c'è una canzone che non funzioni. Dopo il (quasi) deludente "Dear Heather", un album da applausi.

1° JACK WHITE - BLUNDERBUSS                                        9/10
Come detto, non c'è l'abum che fa gridare al miracolo in questo 2012.  Ma Jack White, al suo debutto da solista,  spreme in "Blunderbuss" tutta la sua vena compositiva che trova le sue radici nel rock, nel blues e nel folk oltre che nei Led Zeppelin, e, con un suono tremendamente vintage, dà vita a un cd lineare, essenziale e chiaro come pochi di questi tempi. Praticamente zero virtuosismi, come scritto anche nella recensione proposta sul blog, ma grande intensità e varietà, con continui richiami agli anni sessanta e settanta. Per certi aspetti è un disco "manierista", ma funziona alla perfezione. Debutto attesissimo il suo, e White ha pienamente ripagato le attese. Disco dell'anno.

Come l'anno scorso chiudiamo con alcune citazioni di dischi che non sono finiti nella top ten ma che meritano un ugualmente un ascolto. Appena fuori dai primi dieci c'è Bob Dylan con il suo "Tempest", votato miglior album dell'anno da Rolling Stone, personalmente il mio preferito degli ultimi dieci anni assieme a "Modern times". Poi c'è il gradito ritorno dei Soundgarden, che con "King animal" mostrano che il grunge non si è ancora spento del tutto, in attesa dei Pearl Jam per il prossimo anno. Discorso a parte per i Distorted Harmony, band progressive israeliana al debutto con "Utopia": devono scrollarsi di dosso un pò di errori di gioventù, ma meritano futuro. Infine discorso a parte anche per Francesco Guccini, che, allungando la classifica, penso avrei messo all'undicesimo posto con "L'ultima thule", appunto, annunciato ultimo lavoro della sua carriera. L'anno scorso era stato Fossati a dire addio, quest'anno Guccini. Il cd, comunque, merita decisamente un ascolto.

Ultimo punto sono le note negative: è difficile farlo, ma mi tocca stroncare "Psychedelic pill", del caro vecchio Neil Young. Ripetitivo fino alla nausea, composto da due cd che paiono non arrivare mai da nessuna parte, con pezzi di lunghezze veramente dubbie per un album folk-rock (otto, sedici e addirittura ventisette minuti). Peccato. Un pò meglio ma non sufficienti sono "All I was" di Mark Tremonti, come detto anch'egli all'esordio da solista, e "Koloss" dei Meshuggah. Entrambi vivono di un paio di pezzi e niente più, il resto fa praticamente contorno. Infine, mi sento quasi in dovere di stroncare i Muse, che con "The 2nd law" credo abbiano toccato il fondo e iniziato a raschiare. Ho letto in una recensione: "i Muse meritano il titolo per il miglior album dell'anno perché sono quelli che, oggi, interpretano meglio il rock". Errata corrige: sono quelli che interpretano meglio il portafogli e le esigenze commerciali/radiofoniche del mondo musicale. Il rock, per fortuna, è un'altra cosa, e non è terreno loro.


Jack White, "Blunderbuss"

sabato 29 dicembre 2012

Scialla!



Dopo alcuni mesi di silenzio, torno anch'io a scrivere su Omnium Blog.
Questa sera lo faccio per Scialla, un film che, secondo me, non in molti hanno visto. Mentre invece meriterebbe, eccome. Un film di quelli capaci di farti riflettere, emozionare e divertire negli stessi 90 minuti.
Scialla è uscito a Novembre del 2011. È il film d'esordio alla regia di Francesco Bruni, storico sceneggiatore dei film di Paolo Virzì. Prende il nome da un termine del gergo giovanile che significa "tranquillo", "sereno", e che contiene già lo spirito del film. Un giallo di marmellata alle arance, di luce liquida nella nebbia del mattino.


La storia ruota intorno a due personaggi, un padre e un figlio, che hanno vissuto per quindic'anni in due realtà separate (anche fisicamente, non sapendo l'uno dell'esistenza dell'altro). Ma non starò a raccontarvela per filo e per segno, per quello ci sono già wikipedia e tante altre recensioni del film.
Per capire di cosa si sta parlando vi basta conoscere la formula bruta della storia. Come avrete intuito, dopo questi quindic'anni succede qualcosa per cui i loro mondi si incontrano. Niente di incredibile, raffreddate gli animi: Luca ha bisogno di ripetizioni, il padre è un ex professore ritiratosi che dà lezioni, così la madre decide di farli conoscere. Fin da subito si intuisce una certa affinità tra i due, ma la vera svolta nel loro rapporto avviene una volta partita la madre, quando Luca si trasferisce dal padre. L'improvvisa vicinanza mette a nudo profonde differenze, a partire da quelle linguistiche, ma anche inaspettate somiglianze (scena del cetriolo), e genera in entrambi un necessario e radicale cambiamento. 

Cosa c'è intorno a questa storia, vergognosamente ridotta all'osso da me? C'è un vestito altrettanto semplice, ma intessuto attentamente con i pochi fili della quotidianità, cioè il culto delle piccole cose ma vere, e dell'umorismo. C'è un'idea ben precisa di fondo e la voglia, l'energia necessaria per trasmetterla.
Alla fine temi non facili da affrontare (come la relazione tra genitore e figlio, la scuola, l'adolescenza) vanno giù fluidamente, come un piatto di spaghetti alla carbonara, sugosi e cotti al punto giusto.
Forse perchè c'è un'idea generale che permea tutto il film e che permette allo spettatore (potenzialmente davvero di ogni sesso, età, estrazione sociale, interessi ecc) di andare oltre il singolo tema trattato, e di sentirsi coinvolto. Comunque lo si veda, è un messaggio positivo che arrriva. Che ti dice: "Scialla fratello!". E ogni tanto è importante ricordarselo, più di quanto non si pensi.


giovanni






  


martedì 11 dicembre 2012

RECENSIONE DI "OLD IDEAS", LEONARD COHEN

Chi è Leonard Cohen? E' facile da descrivere..un cantautore, un poeta, un incantatore, ma anche un vecchietto, un ubriacone, un uomo. No, forse non è così facile. Forse lo fa meglio lui stesso in Old Ideas, dodicesimo album della sua quasi cinquantennale carriera. Il Cohen di Old Ideas è tutto questo, tutto quello che è stato nella sua vita e nella sua carriera. E si descrive, ancora una volta, attraverso la sua musica, attraverso le sue parole.

La voce, si sa da anni, non si smuove praticamente più dai tipici timbri cupi e bassi che tanto ricordano Tom Waits, e la musica, come nel precedente Dear Heather, è lasciata a fare da puro accompagnamento, sullo sfondo della descritta graffiante e profonda voce, accompagnata da numerose leggere voci femminili. A differenza del precedente, però, stavolta tutti i testi sono di Cohen, e tutti (o quasi) sono profondamente autobiografici. Le scelte stilistiche e musicali fanno sì che Old Ideas non sia un album di facile ascolto, che anzi abbia bisogno di essere metabolizzato. Ma, una volta metabolizzato, regala tutto ciò che uno dei migliori dischi di Cohen può regalare, perchè di questo si tratta. Raccomandatissimo, come per tutti gli album di cantautori, l'ascolto con i testi delle canzoni sempre sott'occhio.
Il primo pezzo, "Going home", offre già la summa del cd; è l'autoritratto di Cohen, uomo vecchio, amaramente ironico e ferito, forse dagli anni, forse dal tempo che vive, chi lo sa. Il cd si apre con i versi "I love to speak with Leonard / He's sportsman and a shepherd / He's a lazy bastard livin' in a suite". Giusto per dare un assaggio di quello che sarà il resto. "Amen" è la canzone più lunga, sette minuti e mezzo, e anche per questo la più difficile da ascoltare; delicatissimo l'uso di batteria, sintetizzatori, banjo, organo hammond. Subito si avverte quella che, come ho detto, sarà il ruolo dell'accompagnamento musicale nel cd. Il ritornello ricorda molto quello di "I'm your man", anche per omofonia.
I pezzi sono dieci, e per spiegarli li si può solo ascoltare. Il protagonista è il caro, vecchio Leonard Cohen, rallentato (anche parlando per bpm) dagli anni: profetico, ironico, amaro, struggente. Ci sono, certo, canzoni riuscite meglio e altre peggio, ma la qualità generale è eccellente. Quelle che spiccano sopra a tutte le altre, a mio parere, sono tre. La prima è "The darkness", un vecchio e graffiante blues magistralmente suonato che fa da sottofondo a un testo classico da ultimo Cohen, quello di I'm your man e The future, romantico, erotico a tratti, ironico. Poi c'è "Crazy to love you", la cui progressione e esecuzione (voce e chitarra e basta) ricorda molto "Chelsea Hotel". Questo è il Leonard dei primi anni, innamorato e malinconico. E per finire c'è "Come Healing", aperto dalle splendide voci femminili di Jennifer Warnes, delle Webb Sisters e di Sharon Robinson, una sorta di preghiera a un'entità divina. E' il Cohen di oggi, influenzato anche dalla sua conversione al buddhismo e sicuramente dalla sua potente religiosità, sofferente ma instancabilmente vivo, con qualcosa da raccontare. Che dire se non, ancora una volta, chapeau.

VOTO: 8,5

venerdì 7 dicembre 2012

RECENSIONE DI "BLUNDERBUSS" DI JACK WHITE

Ci avviciniamo alla fine dell'anno e come l'anno scorso stileremo la classifica dei migliori album dell'anno. Ma, com'è giusto che sia, va dedicato un pò di tempo anche alla recensione cd per cd di alcuni lavori del 2012. Per motivi di diversa natura, il blog è rimasto "chiuso" fino ad oggi, chissà che non si possa ricominciare a lavorare con continuità ora!
Ma andiamo al punto: il 23 aprile esce Blunderbuss, primo disco solista dell'ex leader dei White Stripes e poi membro di The raconteurs e The dead weather. Dalle prima note della prima canzone, "Missing pieces", abbiamo un quadro praticamente completo dell'album: il blues e il rock si fondono in una rara precisione di suoni e di atmosfere, che rendono subito Blunderbuss un disco da ascoltare e riascoltare.
L'anima ledzeppeliniana di White trasuda in ogni canzone, anche se sfiorando soltanto lo stile della storica band.
La copertina
Ma tutto o quasi rimanda agli anni settanta, compreso il suono, vintage come è d'uopo per White. Tredici pezzi, che variano dai più aggressivi e sporchi come "Sixteen saltines" e "Trash tongue talker" ai più sognanti e leggeri come "Love interruption" (unico singolo estratto dall'album), la title track "Blunderbuss", la conclusiva "Take me with you when you go". Come ha detto lo stesso Jack White, le canzoni potevano essere prodotte solo a suo nome, ed è per questo che il musicista di Detroit ha fatto ricorso alla pubblicazione di un cd solista. E, almeno al mio orecchio, l'album suona come uno dei più ispirati degli ultimi anni; pochi sono i compromessi con il virtuosismo, che in generale non fa parte della produzione di White, e tutto il cd sembra riuscire a dire esattamente quello che vuole e uscire dalla mente e dalla penna del compositore senza filtri esterni. Ci si può emozionare, si può ballare, ci si può arrabbiare, si può sognare, tutto in tre quarti d'ora di album. Blunderbuss è anche un album che appare nostalgico, nostalgico di un periodo musicale che è svanito, quello di passaggio tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, appunto il periodo in cui il blues abbracciava il rock. Ci voleva un album di questo tipo, che facesse rivivere quelle atmosfere, in maniera nostalgica, ma senza cadere nel ridontante. Insomma, come si sarà acapito, nella mia personale classifica Blunderbuss si candida a gran voce per il titolo di album dell'anno. Intanto, ne consiglio vivamente l'ascolto, dall'inizio alla fine, senza sosta, cosa facile da realizzare anche perché le canzoni scivolano via veloci una dopo l'altra, lasciandoti però sempre addosso qualcosa.Concludo lasciando il video del singolo, "Love interruption".




VOTO: 9/10

lunedì 16 aprile 2012

DIAZ, UN CAPOLAVORO DEL CINEMA IMPEGNATO

E' uscito nelle sale solo tre giorni fa, ma già è forte la sensazione nell'aria che questo sia un film che farà storia. Diaz-don't clean up this blood è un fil-documentario di Daniele Vicari che racconta attraverso testimonianze dirette una delle pagine più nere (o rosse, di sangue però) della storia recente della politica italiana, i fatti della scuola A.Diaz a Genova e le violenze della caserma di Bolzaneto nel G8, appunto di Genova, del 2001.
La locandina del film

Partiamo da un primo dato: 11 anni dopo, il processo ai poliziotti e ai manifestanti protagonisti dei drammatici fatti non si è ancora concluso, è in corso l'appello in Cassazione,.E' una vicenda contrastata, che non è probabilmente facile da ricostruire per la chiara diversità di testimonianze sull'accaduto, e forse non avrà mai un colpevole, come il processo sulla strage di Piazza delle Loggia ha decretato in questi giorni. Fatto sta che Amnesty International ha bollato gli episodi della scuola Diaz e di Bolzaneto come la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. E, a scanso di equivoci, ha anche chiesto ripetutamente l'apertura di varie inchieste sulla vicenda.
Un secondo dato è che chi andrà nelle sale a vedere questo film non si aspetti di vedere un film imparziale: Vicari raccoglie le testimonianze delle vittime delle violenze e li mette nel suo film, che chiaramente interpreta la vicenda dal loro punto di vista e non da quello della polizia. Ma questo non vuol dire che il film non sia un riuscitissimo lavoro cinematografico, quello che potremmo chiamare lo "schierarsi" di Vicari si intravede solo in pochissime scene che, penso, non sono citate nelle testimonianze. Ma non sono scene che riguardino le violenze, sono immagini di contorno. Tutto quello che si racconta viene da deposizioni di sopravvissuti, perché di sopravvissuti bisogna parlare.
Per la visione del film è consigliabile una conoscenza di fondo dei fatti del G8, perché non si parla mai di quali fossero le motivazioni di una manifestazione mondiale tanto imponente né si raccontano i fatti precedenti alla Diaz. Perciò è praticamente inutile raccontare la trama, perché tutto il film si svolge praticamente in due giorni, il 20 e il 21 luglio 2001, ed è interamente concentrato su questi episodi. Per chi, dunque, stesse leggendo questa recensione e non conoscesse i fatti in questione, consiglio un rapido ripasso.
Diaz è, personalmente, uno dei film più duri e crudi che abbia mai visto, se non forse il più duro: non perché vi siano scene di genere splatter o simili, ma perché tutto quel che si vede è storia vera di un paese democratico e occidentale come il nostro, ed è storia di inizio 2000. Oscurato, forse, nella sua importanza dall'attentato alla Torri Gemelle che avvenne due mesi dopo e non studiato a scuola per motivi di programma, ma fondamentale a mio modo di vedere per capire lo Stato Italiano.
Daniele Vicari
Diaz fa male, non è un film ricreativo, non è un film divertente, non è un film spensierato, è un film che addenta lo stomaco e non lo lascia più, dalla prima all'ultima scena, e lascia allo spettatore due ore di dolore, riflessione e paura.Come è stato detto, andare a vedere questo film è un dovere civile, un dovere morale e un dovere del cuore, se non altro per conoscere quello che è stato. Non è un film come un altro da vedere e poi dimenticare, indubbiamente, anche nello spettatore più disattento e disinteressato, stringe una tenaglia che va a collocarsi tra la bocca dello stomaco e l'esofago, che rende difficile il respiro e persino il pianto.
Non è un film come un altro e per questo questa non è una recensione come un'altra, perché poco si può dire sulla prestazione degli attori e sulla qualità di fotografia, colonna sonora e regia (peraltro tutte impeccabili), ma molto si può dire sulle emozioni di ognuno di noi. Andate a vedere Diaz.



lunedì 9 aprile 2012

Perchè "Romanzo di una strage" è un film da vedere

E' da poco uscito nelle sale italiane Romanzo di una strage, l'ultimo lavoro di Marco Tullio Giordana, autore di altri film di successo quali La meglio gioventù e I cento passi.
Argomento del film sono le circostanze che portarono alla strage di Piazza Fontana a Milano del 12 dicembre 1969 e le sue conseguenze sulla scena politica italiana
Al giorno d'oggi la vicenda resta giudiziaramente ancora senza colpevoli e piena di "misteri"
. Nel corso del film Giordana offre una versione dei fatti, quella descritta nel libro "Il segreto di Piazza Fontana" di Cucchiariello, in grado di dare un senso alla sanguinosa catena di eventi che hanno caratterizzato quel periodo della nostra storia (e quindi anche la nostra attuale società), e soprattutto in grado di additarne i responsabili.
Trattandosi questo di un articolo rivolto soprattutto a persone che non hanno ancora visto il film (ma che poi DOVREBBERO guardarlo, almeno per acquistare un minimo di consapevolezza sulla propria, recente, origine storico-politica; consapevolezza che tipicamente NON viene insegnata nella scuola italiana, per esempio nelle ore di storia durante le quali raramente si arriva a parlare di fatti posteriori alla seconda guerra mondiale), ed essendo ormai disponibili a tutti luoghi di informazione molto più dettagliati e precisi di quanto farei io, non mi soffermerò più di tanto sulla dinamica dei fatti e quindi sulla trama del film. Basti sapere a uno che va a vedere questo film e che della strage sa poco o nulla, che la scena politica di fine anni '60 era apparentemente molto diversa (l'onda rivoluzionaria del '68 si era sentita anche in Italia, il che aveva contribuito all'ulteriore accentuazione di idee radicali e a una rapida crescita dell'uso della violenza) ma che al contempo c'erano alcune analogie con la nostra scena politica, costanti nell'arco della nostra storia, come l'appartenenza del reale potere nelle mani di una minoranza (cricca?) spesso caratterizzata da un conservatorismo di fondo e da una forte avidità.
L'esplosione della bomba di Piazza Fontana fu solo una delle molte che erano già scoppiate in quel periodo (per l'appunto detto "di piombo") e che continuarono a scoppiare fino agli anni '80, rientrava nella cosiddetta "strategia della tensione". La stabilità della democrazia italiana fu spesso compromessa, non soltanto da anarchici e comunisti ma anche da alte cariche militari e filo-fascisti, come descritto nel film, per esempio attraverso la descrizione di curiosi soggetti come "il Principe" (capace di minacciare telefonicamente i maggiori capi di governo, riuniti in una sorta di cena di Tremalchione alle spalle di Moro, che fortunatamente avevano esitato a indire "le condizioni di emergenza" ideali per il colpo di stato).
La bomba di Piazza Fontana fu solo una delle cinque bombe del 12 dicembre '69, fece 17 morti e 88 feriti. Gli anarchici furono ritenuti fin da subito i responsabili, come lo erano stati per le precedenti "bombe sui treni", ma le analisi più recenti e la posizione di questo film condannano piuttosto alcuni militanti di estrema destra (tra i quali i veneti Freda e Ventura a cui è data ampia attenzione nel film e che furono effettivamente condannati, ma solo in cassazione) e lo Stato Italiano. E' emblematica, in questo senso, la voce affranta con cui Aldo Moro dà spesso sfogo nel corso del film alla sua rabbia e alla sua rassegnazione di fronte alla verità. Al termine del film tutti i personaggi principali della storia (Pinelli, l'anarchico non violento volato giù dalla finestra della questura di Milano interpretato Da Favino; Calabresi, l'umano commissario interpretato da Mastandrea, ennesima vittima, nel '72, di questo vortice di morte; e lo stesso Moro, che, con prove alla mano della colpevolezza dello Stato sulla strage, scieglie di tacere e rassegnarsi) mi sono tutti parsi vittime di qualcosa più grande di loro, intoccabile e intangibile.
Talvolta questa è la sensazione che si prova anche oggi, specialmente alla luce degli scandali, nuovi ogni giorno di colore politico ed entità, o delle ingiustizie perpetuate dalle criminalità organizzate, altro cancro sempreverde e particolarmente attivo negli ultimi anni.
L'invocazione alla semplicità e alla trasparenza è l'ultimo indizio che io ho saputo trovare in questo film sorprendentemente attuale e illuminante...a voi la scoperta di nuovi e più personali riflessioni.

venerdì 30 marzo 2012

PROCESSO LEA GAROFALO, SEI ERGASTOLI

La Corte d'Assise di Milano ha emesso la sentenza per il casco Lea Garofalo - Carlo Cosco: sono stati decisi gli ergastoli per tutti e sei gli imputati, Carlo Cosco (l'ex compagno di Lea), Giuseppe Cosco, Vito Cosco, Massimo Sabatino, Carmine Venturino, Rosario Curcio.
La sentenza è stata appena emessa e diamo la (a nostro parere splendida) notizia in breve, fra poco arriveranno anche gli approfondimenti sul caso, di cui comunque avevamo già accennato occupandoci del caso del giornalista Giovanni Tizian.

giovedì 8 marzo 2012

iPad 3, nessuna rivoluzione come previsto

Probabilmente avrete già visto le caratteristiche del nuovo iPad 3. Molti si sono lamentati del fatto che non contenga le novità sperate e che non si discosti molto dal modello precedente. Tuttavia io penso che indipendentemente dalla morte di Jobs la Apple non avrebbe potuto fare qualcosa di realmente rivoluzionario. Innanzi tutto le tecnologie attuali non credo che permettano grandi cambiamenti. La cosa più importante e che tutti speravano è stata introdotta, ovvero uno schermo migliore che permetta di leggere in maniera più soddisfacente gli ebook o pdf. Sinceramente io mi sarei accontentato anche solo di questa modifica che vale il passaggio dal primo iPad al secondo.
Che dire io non vedo l'ora di provarlo e chissà magari anche comprarlo al posto di questo con cui ora scrivo che, sebbene sia ancora perfettamente funzionante, ha dato i primi segni di "vecchiaia" con blocchi e frequenti chiusure di applicazioni.

martedì 6 marzo 2012

Domani ( forse) l’iPad 3 o iPad HD

Come forse saprete domani dovrebbero presentare il nuovo iPad. Fino a oggi tutti quelli che volevano riferirsi all’iPad successivo al 2 utilizzavano, logicamente, il nome iPad 3 tuttavia secondo certe voci ( vedi qui) il nuovo iPad sarà chiamato iPad HD.

Sinceramente ritengo poco probabile che ci sia questo cambio di nome, non sarebbe nella strategia Apple, infatti l’aggiunta di HD implicherebbe teoricamente anche l’esistenza di un iPad di fascia più bassa.
Tuttavia se si desse credito alle voci che sostengono l’uscita di un iPad di dimensioni ridotte potrebbe anche essere che i nuovi iPad, intesi come diretti discendenti dell’ iPad 1 e 2, d’ora in avanti acquistino il nome HD, invece gli iPad più piccoli mantengano solo il nome iPad.
 Naturalmente come avevo già scritto in un articolo precedente io non trovo l’utilità di un iPad di dimensioni più ridotte, comunque staremo a vedere.

lunedì 5 marzo 2012

Operazione "Barrik": smantellato traffico di cocaina

Sono stati arrestati questa mattina 58 componenti di un'organizzazione italo-colombiana coinvolta nel traffico di cocaina tra Italia e America centrale. Le indagini, fatte dalla direzione distrettuale antimafia de L'Aquila, rivelano il trasferimento di circa 50 kg di cocaina proveniente dal sud America e un giro d'affari nel narcotraffico stimato di 7,5 miloni di euro. La notizia stupisce soprattutto per due cose:

-1 L'Abruzzo, dove si è svolto il grosso dell'operazione, è una regione considerata finora abbastanza isolata e insospettabile in ambito mafioso; i fatti di oggi invece la scoprono come un 'importante area di stoccaggio per il traffico di droga in Italia.

-2 L'operazione Barrik arriva a due settimane dal maxi sequestro di cocaina del 18 febbraio: quando ben 114 kg di cocaina erano stati trovati nel porto di Gioia Tauro, nascosti in un carico di zucchero e ricoperti di sterco per sfuggire ai controlli, erano destinati a Genova e da lì ad altre zone del nord Italia. Difficile pensare che l'ndrangheta non sia coinvolta.

Entrambe le notizie stanno passando piuttosto inosservate, purtoppo. Certo il fatto che in Italia si faccia largo uso di cocaina non è uno scoop sconcertante, di sconcertante c'è forse la passività con cui tutti noi non ci sconcertiamo e lasciamo correre.






Per ulteriori informazioni ecco il comunicato stampa dei carabinieri: http://www.abruzzonews24.it/62177/operazione-barrik-cc-teramo/

domenica 4 marzo 2012

25 miliardi di App scaricate

Apple store ha raggiunto i 25 miliardi di download. Al vincitore verrò dato un buono regalo valido per 10'000$ sull’app store. Dal grafico potete vedere la crescita esponenziale delle vendite.

Interessante il fatto che nonostante la concorrenza dell’Android Market le vendite continuino a salire incontrastate. Tuttavia, secondo me, si arriverà al culmine, e forse già con l’iPad 3, quando i programmatori riusciranno a progettare giochi più complessi ( già con l’uscita di GTA 3 per iPad si sono viste le potenzialità).

 Infatti sono i giochi le applicazioni più scaricate e molti di questi sono diventati famosi proprio grazie a questa nuovo settore, chi non conosce Angry Birds o Fruit Ninja e molti altri.
Tuttavia la gente pagando con carta di credito spesso è allettata da prezzi relativamente bassi e così è spinta a comprare un numero sempre maggiore di "giochini" che dopo un po’ rimangono inutilizzati.

Il fatto di avere tutto, subito e a un modico prezzo comporta un calo nella qualità di queste applicazioni che non vengono programmate per dare una soddisfazione di gioco duratura, ma come veri e proprio prodotti di consumo che dopo una o due ore stancano l’utilizzatore.

martedì 28 febbraio 2012

MINISTRO CANCELLIERI TORNA A PARLARE DI MAFIA: oltre due miliardi e mezzo di euro dal 2009 a oggi fra sequestri e confische

Annamaria Cancellieri, attuale ministro dell'interno, è intervenuta oggi durante un'incontro davanti alla commisione parlamentare antimafia. Il suo intervento riguardava il fenomeno delle infiltrazioni mafiose al nord, argomento di cui ci stiamo largamente occupando nel blog. Il punto intorno a cui il ministro è tornato spesso, è il fatto che gli affari mafiosi al nord (e in particolar modo dell'ndrangheta) non sono solo modi per riclare il denaro sporco, ma qualcosa di più: essi riflettono infatti le "mire espansionistiche", come le ha definite, "e l’intento di accreditarsi come interlocutore autorevole e imprescindibile della società civile e delle istituzioni".
Ma parte più significativa del discorso è stata forse quella riguardante i dati nudi e crudi: dal 2009 a oggi, confiscati 5974 beni alla criminalità organizzata nel nord, 3000 dei quali, la metà dunque, riguardanti la regione Lombardia. Beni che hanno portato nelle casse dello stato circa 1 miliardo e mezzo di euro. Per quanto riguarda le confische, ne sono state fatte, sempre dal 2009 a oggi, 1606 (per oltre un miliardo di euro) con picchi in Lombardia, Piemonte, e Liguria (dove poche settimane fa è stato sciolto per mafia il comune di Ventimiglia).
Come ha prontamente replicato Saviano, per radio (Capital), è già un bel passo in avanti che si sia ritornati a parlare di mafia...ora ci aspettiamo un decreto che vada a combattere i capitali mafiosi, così come si sta facendo per evasione fiscale e privilegi. Come già lo scrittore aveva detto recentemente, questa è la via che deve prendere l'antimafia: non dare la caccia soltanto ai singoli uomini di mafia, ma strappargli via tutto il denaro che si riesce. In fondo è stato detto e ridetto ma mai smentito che la prima economia del paese, in ordine di fatturato, è quella criminale; e allora cosa sono 2 miliardi e mezzo? riuscirà questo governo tecnico e "protettore della necessità" a rompere quei legami con lo stato che hanno permesso alla mafia di essere dov'è?

lunedì 27 febbraio 2012

Adobe Photoshop per iPad


Oggi è uscita ufficialmente la nuova applicazione di Adobe per il famoso Tablet.
L’applicazione possiede tutte le funzioni di base del programma Photoshop e si presenta come una dei migliori applicazioni per il ritocco o creazioni di immagini. Sarà possibile condividere le “opere” direttamente su Facebook e su altri siti.
Ricordiamo, tuttavia, che per ora il programma è sopportato solamente da iPad 2 con iOs 5, per questo motivo io non ho ancora avuto la possibilità di provarlo spero che presto riescano a far funzionare il programma anche sul primo. Vedremo…

domenica 26 febbraio 2012

Verona, bocciata mozione anti-infiltrazione mafiosa

Pubblichiamo un estratto dell'articolo di Benny Calasanzio, dal numero de Il fatto Quotidiano di sabato 25 febbraio 2012 ( l'articolo intero lo trovate qui: http://http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/25/verona-lega-pdl-respingono-documento-anti-infiltrazioni-sulle-opere-pubbliche/193781/).

Il tema è quello della lotta all' "infiltrazione" mafiosa nell'economia del nord, in questo caso nelle grandi opere pubbliche. Quelle grandi opere pubbliche, come l'alta velocità, le strutture per i grandi eventi sportivi, i giganteschi centri commerciali, i collegamenti stradali, gli aereoporti e le metropolitane, che non raramente sono stati oggetto dei più sentiti interessi mafiosi. Per citare Roberto Saviano, " Il potere dei clan rimaneva il potere del cemento. Era sui cantieri che sentivo fisicamente, nelle budella, tutta la loro potenza."

Martedì scorso, a Verona, è stata bocciata da lega e pdl una richiesta di maggiori controlli antimafia sui prossimi lavori in provincia. Prima di lasciare adito a commenti, vi lascio al testo dell'articolo del Fatto :
" 'Non serve'. Niente mozione antimafia alla Provincia di Verona: semplicemente “non serve”. La Lega Nord e il Popolo della Libertà hanno infatti bocciato martedì scorso il documento “anti-infiltrazioni” presentato da Diego Zardini, capogruppo del Partito democratico in Consiglio provinciale. La mozione, votata in modo compatto da Italia dei Valori, Udc e Sel-Fds, chiedeva di inserire alcune grosse opere pubbliche in cantiere tra quelle regolate dalla legge Obiettivo e quindi renderle soggette ai rigorosi controlli antimafia. Una richiesta quasi “scontata” se si pensa che nei prossimi anni verranno realizzati in provincia di Verona opere imponenti come il gigantesco Motor City, tra Trevenzuolo e Vigasio, centri commerciali (sempre a Vigasio), grossi impianti di logistica e agroalimentari, collegamenti stradali e autostradali e addirittura un ippodromo in zona Verona Sud; tutti lavori che, inevitabilmente, attireranno gli appetiti delle mafie, anche in virtù dei blandi controlli previsti per questo genere di lavori. "

Ora, dire che non c'è bisogno di controlli antimafia in Veneto, significa anche ritenere che la mafia in Veneto non c'è o è tanto esigua da poter essere trascurata. A questo proposito, l'articolo di Calasanzio ricorda un episodio fortemente in odore di mafia e accaduto nella stessa provincia veronese nel 2009. Si tratta della costruzione dell'ecocentro di Garda, affidata al Consorzio Primavera, sospesa per pericolo di infiltrazioni mafiose e costata circa un milione di euro ai cittadini.
Segue la sezione interessata dell'articolo e il link di un'analisi più approfondita sulla faccenda tratta blog "Cado in piedi" (http://www.cadoinpiedi.it/2012/01/31/ndrangheta_allassalto_del_veronese.html)

"Bisogna ricordare che solo nel 2009 l’ecocentro di Garda fu realizzato dal Consorzio Primavera, gruppo di aziende emiliane gestite da calabresi con problemi giudiziari e parentele ingombranti, che l’anno dopo fu escluso dagli appalti pubblici per infiltrazioni mafiose e perse la certificazione antimafia: il clan in questione era il Grande Aracri di Cutro."

Come se non bastasse la 'ndrangheta, recentemente si è parlato anche di infiltrazioni della mafia serba in Veneto, soprattutto nell'area di Vicenza, nel controllo dello spaccio e nei settori di edilizia e ristorazione. A tal proposito rimando all'articolo del sito
www.narcomafie.it chiamato:"Nordest, allarme mafia serba".

Svelata la prima, speriamo ingenua, bugia, non resta che commentare. E' chiaro che se veramente si vuole combattere la criminaltà organizzata, questa non è la via. Fare come è successo a Verona, aldilà di possibili ragioni politiche che possono esserci state, significa spararsi sui piedi e offrire un lasciapassare alla mafia e all'illegalità in generale.

venerdì 24 febbraio 2012

Un modello di fabbrica differente

In questi ultimi mesi stiamo assistendo a molti cambiamenti nel mondo del lavoro: il governo vuole modificare l’articolo 18, sempre più fabbriche lasciano a casa i proprio operai e la Fiat di Marchionne si prende sempre più libertà. In un Italia dove, attualmente, la prerogativa è avere un lavoro, la qualità di quest’ultimo passa in secondo piano.

Sembra lontana quell’Italia in cui c’era una fabbrica che aveva metodi produttivi che andavano contro a tutti gli aspetti tipici del capitalismo moderno. Un’azienda in cui gli operai avevano orari liberi e potevano accedere a biblioteche e sale ove svagarsi tutte interne alla fabbrica.

Nei video potete vedere chiaramente come l’Olivetti forniva servizi  che ancora oggi sembrano impensabili, asilo per i figli dei dipendenti, ore ridotte e molte altri.
Tuttavia anche i bei sogni finiscono e oggi questa azienda non possiede più gli standard di un tempo.
Godetevi i video di un servizio della “Storia siamo noi”.


martedì 21 febbraio 2012

Che succede in Emilia Romagna?

In questi giorni le tematiche di corruzione e giustizia hanno occupato le prime pagine di grandi giornali e sono state oggetto di molti programmi televisivi ( “da che tempo che fa” a “gli intoccabili” di la7 a “presa diretta”), mentre a livello locale hanno ricevuto poca attenzione gli appelli di numerosi operatori di giustizia, politici, assessori e giornalisti che hanno denunciato la gravità della situazione qui in regione. Occorre fare il punto della "situazione mafiosa" in Emilia Romagna, tema di cui ci siamo già occupati in precedenza nel nostro blog .
Come lo ha definito il procuratore generale di Bologna Emilio Le Donne, il clima è un po' quello della cosiddetta "pax mafiosa", in cui, parafrasando le parole del procuratore, "le istituzioni locali economiche pensano che il pericolo mafia non sia all'ordine del giorno, mentre la criminalità organizzata ha chiesto perfino fondi pubblici alla Regione per le sue imprese". (dall'articolo "pax mafiosa in regione" de il Fatto Quotidiano).
Mentre si potrebbe citarne molti altri, scelgo di soffermarmi sull’ultimo appello: quello del pm di Modena Lucia Musti “prestato” all’antimafia di Bologna, e recentemente al centro dell’attenzione per le rivelazioni di un pentito, secondo cui il clan dei Casalesi l’avrebbe fatta pedinare. La probabile assegnazione di una scorta sarebbe la quarta nel giro di pochi mesi tra i magistrati emiliani.
Il motivo per cui la commissione antimafia di Bologna si trova a dover farsi prestare pm è dovuto al fatto che a Bologna (e in tutta l’Emilia Romagna) non c’è ancora una sede della Dia (direzione investigativa antimafia, la cui sede più vicina è a Firenze). A dicembre, la Cancellieri, ex sindaco di Bologna e attuale ministro degli interni, aveva promesso come regalo natalizio che, per Aprile, avrebbe fatto istituire un’articolazione autonoma della Dia di Firenze per il capoluogo emiliano. A poco più di un mese non si conosce con esattezza né chi ne sarà a capo né dove
sarà collocata. Rimando comunque all’articolo del Fatto Quotidiano di ieri per ulteriori informazioni (ecco il link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/20/emilia-romagna-terra-nuova-mafia-esiste-ancora-sede/192531/?).
E’ di pochi giorni fa anche lo scandalo delle tessere degli iscritti al centro Pdl di Modena, dove il numero degli iscritti si è gonfiato nel giro di pochi giorni di migliaia di iscritti (5800 ora). La denuncia fatta ad Angelino Alfano da Isabella Bertolini, coordinatrice provinciale pdl che ha accusato il clan camorristico dei casalesi di aver truccato quelle tessere, vista anche la percentuale troppo alta di iscritti di origine casertana, ha scatenato stravaganti reazioni. Infatti l'affermazione ha fatto immediatamente scattare l' accusa di razzismo di Giovanardi e di “ballismo” da parte di Berselli, e ha coinciso con l'originale provvedimento preso da Alfano: l'invio dell’onorevole Verdini in città per capire cos'è successo nella sede Pdl di Modena. L'ho definito un provvedimento originale per via della scelta di Alfano: per chi non lo sapesse, Verdini è un politico pluri-indagato, coinvolto, tra gli altri, nello scandalo P3, nel caso Papa, e nell’inchiesta su corruzione e appalti truccati in Sardegna, in vista del G8 che poi non si è mai tenuto. Se verrà aperta un’indagine e sarà provato l’intervento mafioso, questa vicenda sarà solo un’altra conferma della presenza della mafia in regione, e in particolare del clan dei Casalesi nel territorio di Modena e provincia che Giovanni Tizian ha denunciato nel suo libro "Gotica".
Accanto all'ulteriore sfiducia verso la politica che questo scandalo mi suggerisce (tengo a sottolineare il fatto che l'accaduto è stato riscontrato in simili termini anche in numerose altre città, e che questo è solo uno degli ultimi scandali, basti pensare al caso Lusi o al caso Tedesco), devo scrivere di una sensazione opposta, di coinvolgimento e di speranza, che invece mi arriva da quei programmi televisivi di cui parlavo inizialmente, per esempio. Sarà il dovuto spazio che finalmente si sta iniziando a dare a temi importanti come la giustizia, o forse la consapevolezza di essere tutti nel mezzo di una crisi, sarà la novità o la trasparenza di un governo tecnico, ma mi sembra che l'Italia sia un paese un po' più unito e civile ultimamente. Allo stesso modo l'antimafia sta facendo qualche piccolo passo in avanti, basta pensare alle iniziative in corso (per esempio lo spettacolo degli scout di Vignola sostenuti da G.Alessi del prossimo venerdi 24/02 alla tenda di Modena) o al libro presentato oggi dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso “Soldi sporchi” a Bologna. Per fortuna anche questo sta succedendo in Emilia!
Ecco alcuni link che consiglio se l'argomento vi ha interessato:
http://www.youtube.com/watch?v=91q4VFRuLjw - intervista a Gaetano Saffioti (testimone di giustizia)

lunedì 20 febbraio 2012

Scheda logica iPad 3

Come saprete in questi giorni diventa sempre maggiore la suspance riguardo al nuovo prodotto della Apple l'iPad 3. Alcuni hanno mostrato già la probabile scheda logica che monterà questo prossimo modello. Pare, come potete osservare dalla foto, che monterà il processore che ha il nome di A5X e non A6.

venerdì 17 febbraio 2012

La creazione di un videogioco in streamig



Piccolo flash da non perdere
L'azienda che ha prodotto il famoso gioco Minecraft ha dato via a un nuovo progetto: la creazione di un videogioco in un week end.
Tutta la fase di programmazione di sviluppo è filmata ed è possibile visionarla in streaming a questo indirizzo: http://www.humblebundle.com/

Tutto il ricavato, ottenuto tramite donazioni, verrà devoluto in beneficenza.
Io vi consiglio di dare un'occhiata allo streaming dal momento che ai "non adetti ai lavori" non capita spesso di poter vedere lo sviluppo di un videogioco.

Nuovo brevetto per la schermata di sblocco di Android

Il nuovo brevetto Android mostra una schermata di sblocco dalla quale, in base alla direzione del movimento del dito, potrete accedere direttamente a una determinata funzione.

Questo brevetto sicuramente non è una rivoluzione, tuttavia si può vedere la necessità di Android di distinguersi dalla Apple. Infatti ora lo sblocco dello schermo de dispositivi Android è molto simile ai concorrenti Apple.




Nella seconda immagine potete vedere una variante del brevetto.
Risulta evidente che la quantità di brevetti depositati indichi il benessere dell’azienda che gli ha sviluppati. Fino a qualche anno fa si trovavano notizie simili di brevetti creati dalla Nokia che sviluppava sempre nuove tecnologie per i dispositivi mobili. Probabilmente i dirigenti di queste aziende per cercare di superare un periodo di crisi tendono a tagliare i soldi che vengono assorbiti dalla parte che sviluppa nuovi brevetti. Naturalmente questo fatto porta al fallimento poiché, sebbene la parte produttiva sia rimasta pressoché inalterata ( in un primo momento), si perde completamente lo sviluppo tecnologico, rimanendo svantaggiati rispetto alla concorrenza. A mio parere un azienda privata che si trovasse in questa situazione di crisi farebbe bene a separare nettamente la fase di ricerca e quella di produzione e cercare investitori che le permettano di continuare a progettare e produrre. Certamente questo discorso non vale per gli stati che in questa maniera rischierebbero di vendere la ricerca alle grandi aziende, ma questa è tutta un’altra storia.

domenica 12 febbraio 2012

Charles Babbage's Difference Engine

Sempre parlando di computer analogici come nello scorso articolo ecco un video della macchina di Babbage. Volentieri vi spiegherei il meccanismo tuttavia è veramente complicato.
Per i più curiosi su questo sito (link) potrete trovare alcuni disegni della progettazione.


Un film sui computer analogici

Forse alcuni di voi non sanno che prima dell’era della elettronica, prima della legge di Moore e prima di tutte le altre attuali innovazioni riguardo all’informatica i computer o meglio pre-computer esistevano già. Naturalmente non è lo scopo di questo articolo parlarvi dell’intera storia e degli sviluppi dei calcolatori tuttavia per introdurre l’argomento è necessario mostrarvi l’evoluzione dei computer analogici durante il tempo.

Probabilmente il primo “calcolatore” della storia fu inventato dai Greci o dalle popolazioni dell’Asia minore nel 150-100 a.C., poi si passa al 1600 con Pascal e la sua Pascalina, in seguito si susseguirono altri miglioramenti di quelle che oggi potremo definire calcolatrici. Il culmine si raggiunse con Charles Babbage che progettò  prima la macchina differenziale e poi  quella analitica. Tuttavia non riuscì mai a vederle costruite dal momento che quelle differenziale fu fatta costruire dal figlio anni dopo la sua morte e quelle analitica è stata fatta costruire nel 1992 per poter essere ospitata  nel museo della scienza di Londra. Dopo Babbage i computer analitici si svilupparono fino alla fine degli anni 50 del 900 quando cominciarono ad essere soppiantati da i calcolatori elettronici.

Nei video qua sotto potete vedere un documentario del 58 che probabilmente veniva mostrato a studenti degli istituti tecnici dell’epoca come introduzione al funzionamento dei queste macchine. Naturalmente tutto il video è basato sull’uso del calcolatore nella marina militare. Trovo molto interessante la semplicità del funzionamento del meccanismo per il calcolo vettoriale e quello per calcolare la posizione con tempo e velocità variabili.

sabato 11 febbraio 2012

IN CANADA UNA CURA CONTRO IL CANCRO?

Sta circolando da qualche giorno su alcuni blog di nicchia una notizia che racconterebbe la scoperta, nel settembre scorso, di una cura per il cancro nell'università di Alberta, in Canada.
La notizia non sta facendo alcuno scalpore e non sta passando per i notiziari o per i giornali: solo Repubblica le dedicò un trafiletto a settembre. Ora, dunque, ci troviamo di fronte a un problema: perché questa notizia non viene diffusa? Le risposte che ci vengono in mente e che troviamo più adatte sono o la falsità della notizia stessa, per cui l'ipotetica cura sarebbe una bufala cresciuta e diffusasi su internet, o la non volontà da parte dei media di raccontare la grande scoperta. E dietro a questa seconda ipotesi ci possono essere milioni di motivazioni, fra cui la più gettonata sul web è quella secondo la quale la notizia non viene data perché il farmaco non avrebbe bisogno di essere brevettato e quindi non permetterebbe alle case farmaceutiche di ottenerne profitti.
Tutti questi condizionali sono d'obbligo per un tema così delicato: la cura consisterebbe, stando alle dichiarazioni dei ricercatori, nell'utilizzo del dicloroacetato (DCA), farmaco usato per favorire il metabolismo, che avrebbe, in laboratorio, ucciso cellule umane malate di tumore e lasciato sopravvivere quelle sane. Il farmaco è stato poi testato su roditori affetti da gravi forme tumorali e le condizioni di salute di questi sarebbero subito migliorate.
Il DCA interverrebbe stimolando i mitocondri che combattono le cellule tumorali, ottenendo risultati di gran lunga migliori rispetto ai metodi finora testati che prevedono processi come la glicolisi.
Insomma, la scoperta fatta in Canada avrebbe dell'incredibile, e potrebbe rivoluzionare tutta la storia dell'umanità e della medicina. Rimane ancora l'interrogativo: perché non se ne parla?
Nel nostro piccolo, speriamo che l'argomento vada ad interessare sistemi di informazione ben più grandi del nostro, e colga l'attenzione della popolazione, sperando di ricevere al più presto altre novità a riguardo.

venerdì 10 febbraio 2012

La scala dell'universo




Approfitto di questa introduzione dei Simpson per mostrarvi questo sito dove vi saranno mostrati tutti gli elementi per ora conosciuti che costituiscono l’universo ( fatta eccezione per la parte delle stringhe che per ora credo sia più metafisica che fisica). In tutti i casi il sito è fatto molto bene e se cliccate sugli elementi vi verrà data una breve descrizione.

giovedì 9 febbraio 2012

Gli Statunitensi “copiano” gli alpini

Già da tempo si parlava di un progetto del DARPA per creare alleggerire il carico dei soldati statunitensi.
Dal video potete vedere come il progetto sia già nella fase finale dello sviluppo e probabilmente fra poco sarà utilizzato dall’esercito.
L’Alpha Dog è in grado di trasportare 181kg di attrezzature ed è in grado di essere utilizzato in terreni scoscesi e pericolosi dal momento che riesce ad individuare ostacoli esterni come sassi, buche e detriti.
Durante i prossimi 18 mesi verrà migliorato è probabilmente sarà in grado di percorrere 32 km in 24 ore senza dovere essere rifornito.

Un appello dalla Siria

Eccoci qui, tutti spaventati dalle previsioni meteo e presi dal nostro piccolo mondo. E intanto sparano.
Mentre l'ONU decide di non intervenire per non far scoppiare una guerra civile (!) e per proteggere gli interessi di qualche potente, la gente muore.
Soprattutto a Homs, centro della rivolta e per questo bombardata, senza acqua e senza luce da settimane ormai.
I numeri delle stragi si ingrossano di giorno in giorno, tanto che non si riesce a tenere il conto.
300 morti fino al 4 febbraio, 105 ieri, almeno 400 bambini morti secondo Unicef.
Ma non possiamo farci niente per davvero?
Intanto guardiamoci l'appello di questo medico o infiermiere, è un'ingiustizia che abbia ricevuto solo due visitazioni in tutto. E' una denuncia forte: lanciano missili anche agli ospedali, nel suo ospedale sono state assassinate già tre persone dice. Per la strada passa un uomo con la figlia ferita in braccio, il volto insanguinato è inquadrato con chiarezza.
Ci mancherebbe solo che lo censurassero.


Prime foto iPad 3



Il sito Reapair labs ha postato alcune foto del nuovo iPad 3, naturalmente non sono foto “ufficiali” tuttavia considerato che alla presentazione dell’iPad manca poco e che ormai è tradizione sapere in anticipo come saranno i modelli Apple prima della presentazione ufficiale, direi che queste foto possano essere considerate attendibili.

  • La grandezza e lo spessore dovrebbero essere simili a quelli dell’iPad 2 infatti non credo che con le tecnologie attuali riusciranno a diminuire ancora le dimensioni.
  • Come potete vedere dalla foto la fotocamera sembra essere diversa da quella attuale, magari, aggiungo io, ospiterà un flash integrato.
  • Il processore probabilmente sarà diverso, ovvero il modello nuovo: un A6  quad-core.
  • Le indiscrezioni parlano di un nuovo schermo LCD e ciò sarebbe dimostrato dagli attacchi differenti, speriamo che abbia una maggior risoluzione per permettere una lettura più agevole degli e-book e pdf.
Un altro sito, apple pro, mostra anche che sarà ancora presente l’attacco magnetico per le cover.

mercoledì 8 febbraio 2012

Videoclip pro-camorra

Video musicale del cantante melodico Nello Liberti, per cui la procura antimafia ora chiede l'arresto. La canzone è stata scritta nel 2004, proprio quando il potere dei Di Lauro (il clan, amminstrato da Cosimo Di Lauro figlio di Paolo, vero artefice della loro fortuna, gestiva in pratica l'intero traffico di droga di Napoli, fatturando 500 000 euro al giorno con il solo narcotraffico) era messo in discussione dagli scissionisti o spagnoli e scoppiava così la faida di Scampia o guerra di Secondigliano.
Ovviamente, la parte più rilevante per un articolo sulla mafia è il messaggio del testo ( lascio dunque a voi, con grande rammarico, l'analisi musicale della canzone). Come si intuisce dal titolo ("o' capoclan"), l'oggetto di cui parla la canzone è il boss di camorra. Mancando nel testo riferimenti precisi o cenni autobiografici particolari, risulta difficile individuare il capoclan a cui potrebbe essere ispirata, perciò la interpreto come una sorta di identikit del boss qualunque. Ora io non so se la canzone sia stata scritta per compiacere particolarmente qualcuno, ma le parole che vengono usate sono davvero inquietanti e al limite dell'assurdità.
Nel corso della canzone però, riscontro anche quelle caratteristiche e quei valori di cui i camorristi, così come gli altri mafiosi, si sono sempre fatti garanti; ovvero del valore della famiglia, del "rispetto", della loro povera origine, della "libertà" e delle loro abilità mangeriali.
Insomma, questa canzone mi sembra un ottimo strumento per vedere come è vista la mafia nei posti in cui essa è più radicata, risultando quasi l'unica realtà conosciuta e forse immaginabile. Forse non ce ne rendiamo conto, ma è più facile di quanto si pensi vivere inconsciamente con un'idea distorta e imposta della realtà. Quante volte è capitato nel corso della storia che popoli interi, addormentati in massa da un abile dittatore, da una casta corrotta, o da un'accecante ideale, si siano lasciati strappare via ogni diritto e libertà senza alzare un dito? questa canzone, più che l'identikit del boss, sembra lo spaventoso identikit di ogni popolo sottomesso: esso viene sventrato e derubato di ogni cosa, ma non dice una parola. In questo caso parla, anzi canta; ma è uno o ancora profondamente addormentato o semplicemente pagato per sembrarlo (e forse sarebbe meglio se fosse così).


HP Envy 14 Spectre

Oggi parliamo di un nuovo computer portatile messo in vendita dall’HP.
Il modello in questione si chiama HP Envy 14 Spectre. Come potere capire il 14 stà per i pollici dello schermo.
Ecco le specifiche:



  • Processore Intel Core i5-2467M e HD Graphics 3000
  • Un SSD da 128 Gb
  • 4 GB di Ram
  • E uno schermo BrightView Infinity LED (1366 x 768)
  • Il peso e assai ridotto per il fatto che il telaio è di vetro
  • Questo computer presentato il 9 gennaio da oggi è acquistabile in quasi tutti i paesi ad un prezzo esageratamente alto rispetto alle caratteristiche: 1.399

Naturalmente il prezzo è alto anche in confronto ai quelli dell’Apple Air con cui condivide in parte l’Hardware:  Intel Core i5 dual-core a 1,6 Ghz, Intel HD Graphics 3000 con 256 Mb ( questo sono le caratteristiche dell'Apple Air base da 11 pollici, da 957€).
Come potete vedere dalla foto nell’estetica, HP ha preso inspirazione, per non dire copiato, il design degli Apple. Infatti esso ha colore grigio tipo alluminio tasti neri e le “forme” sono veramente simili. Che dire, io non lo prenderei mai sia per il prezzo eccessivo sia per il fatto che a prima vista pare la brutta copia di un Apple air.

martedì 7 febbraio 2012

IL LAGO VOSTOK E I SUOI MISTERI

Il Lago Vostok è il più grande lago sotterraneo tra quelli che si trovano sotto la Calotta Polare Antartica. Fu scoperto all'inizio degli anni sessanta durante una serie di spedizioni sovietiche che prevedevano l'utilizzo di sensori sismici. Ieri, cinquant'anni dopo, la Russia è riuscita a raggiungere la superficie del lago, a 3768 metri sotto il livello del mare.
Il lago ha una valenza che è a dir poco storica, come è a dir poco storico l'avvenimento di ieri: posto, appunto, a quasi 4000 metri di profondità nei pressi della stazione russa di Vostok (già famosa, tra l'altro, perché lì si è registrata la temperatura più bassa della storia, -150° C percepiti), il lago è uno degli ambienti più incontaminati della Terra. Ciò vuol dire che il suo ambiente è rimasto intatto per millenni, e la sua superficie, di circa 15000 chilometri quadrati, può ospitare forme di vita ancora sconosciute, favorite anche dalle temperature dell'acqua, sempre abbastanza miti nonostante la posizione geografica.

Altra caratteristica del lago è l'elevatissima presenza di ossigeno, circa cinquanta volte superiore a quella dei normali laghi d'acqua dolce. Anche per questo si ritiene che il lago possa celare forme di vita uniche e a noi ancora sconosciute, sviluppatesi in condizioni climatiche e ambientali così inusuali per il nostro pianeta.
Le trivellazioni per raggiungere il Vostok iniziarono negli anni settanta, e furono più volte interrotte per gli appelli  rivolti a chi usava tecnologie considerate dannose per un ecosistema così delicato e particolare. Il ministro dell'ecologia russo aveva, l'anno scorso, indicato come obbiettivo per il 2012 il raggiungimento del lago. Il piano è riuscito, e inizieranno ora le ricerche per scoprire cosa veramente abita quelle acque.
Altra teoria sul Vostok vuole che le condizioni climatiche del lago siano simili a quelle dell'oceano sotterraneo di Europa, satellite di Giove: la presenza di vita nel lago qui sulla Terra confermerebbe potenzialmente la presenza di vita extraterrestre su Europa.Speriamo che la stampa mondiale non trascuri una notizia così importante, speriamo di potervi dare aggiornamenti al più presto.


Chrome arriva su Android

Google ha fatto uscire la versione mobile di Chrome per telefoni Android. La scelta è stata fatta a causa dell’aumento dell’uso di internet attraverso i dispositivi mobili e quindi Google, consapevole del successo che il suo browser, ha deciso di farne una versione “compatta”, utilizzabile sugli smartphone. 
Bisogna precisare che Chrome sarà utilizzabile solo dai possessori di telefoni con sistema operativo Android Ice Cream Sandwich, quindi molti telefoni, anche abbastanza recenti, non avendo la possibilità di aggiornare l’OS, saranno tagliati fuori.

Vi riporto alcune funzionalità:

  • Il browser avrà più schede
  • Supporterà una vasta gamma di standard Web 
  • Il design sarà simile a quello dei laptop per rendere più agevole la navigazione

Ecco un piccolo grafico riguardo ai browser nei dispositivi mobili

Gadget, il "cuscidizionario"

Avete studiato tutto il giorno in biblioteca e siete stanchi? Volete illudere i vostri genitori di aver studiato tutto il giorno e di essere crollati sui libri dopo ore e ore di studio? Allora questo simpatico gadget fa per voi.

Tuttavia credo che considerato il costo, 81 dollari, vi conviene, se avete una buona manualità, fabbricarvelo voi, dal momento che l’idea è buona.




Sito 

Foto cancellate, dopo 3 anni ancora presenti nei server Facebook

Vi avevamo già parlato di questa lentezza di Facebook nel cancellare i dati degli utenti che decidono di eliminare il proprio account. La società ha ammesso che attualmente sta ultimando un nuovo sistema che premetterà una rimozione più veloce.
Ora, le foto che gli utenti pensavano di aver cancellato mesi o anche anni fa, rimangono accessibili tramite link diretto.
Nel 2009 il sito ars technica aveva scoperto che le foto cancellate da Facebook erano ancora disponibili per coloro che possedevano il link diretto. Naturalmente se qualcuno avesse pubblicato foto compromettenti e poi avesse deciso di cancellarle per evitare che il datore di lavoro o i parenti le vedessero, si troverebbe in seria difficoltà. Infatti la foto, dal sito, scompare ma, se qualcuno avesse a disposizione il link, potrebbe ancora visualizzarla. Link al sito

Dopo un anno, quindi nel 2010, hanno di nuovo provato a vedere se il fenomeno continuava e come potete immaginare l’esito di questa ennesima prova.

lunedì 6 febbraio 2012

CONTADOR SQUALIFICATO DUE ANNI

Per la nostra piccola pagina dedicata allo sport, una notizia che ha scosso il mondo del ciclismo.
Alberto Contador, cosiderato univocamente il più forte ciclista al mondo, nonchè uno degli sportivi più famosi in circolazione, è stato squalificato per due anni per utilizzo di sostanze dopanti.
La piccolissima quantità di clombuterolo presente nelle urine del ciclista (0,00000000005) è bastata al Tas per confermare quelle che erano le previsioni possibili per il campione spagnolo: squalifica di due anni, revoca del titolo di vincitore del Tour de France nel 2010 e del Giro d'Italia nel 2011. Questi andranno rispettivamente al lussemburghese Andy Shleck e a Michele Scarponi. La "fortuna", per il ciclista, è che la squalifica sia retroattiva, e cioè parte dal momento in cui fu ritrovato il clombuterolo nelle urine di Contador (21 luglio 2010) e arriva al 6 agosto di quest'anno. Contador dovrà dunque rinunciare al Tour de France a cui aveva deciso di partecipare (che partirà il 30 giugno) e alle Olimpiadi di Londra. Al Giro d'Italia aveva già deciso di non partecipare in precedenza.

Facebook, annunci pubblicitari nelle applicazioni per cellulari

Come molto probabilmente saprete in questi ultimi tempi Facebook si sta diffondendo molto anche nel settore mobile. Infatti degli 800 milioni di utenti registrati ben 425 milioni di utenti sono soliti a collegarsi attraverso la rete mobile. Naturalmente tutto ciò è stato favorito dalla diffusione di Smartphone e tablet con applicazioni dedicate, in particolare per iOs e Android. Secondo alcuni dati l’applicazione Facebook è la più scaricata negli Stati Uniti e anche in Europa si piazza fra le applicazioni più scaricate.

A questo punto arriviamo alla notizia vera e propria. 
Per ora la applicazione mobile di Facebook non conteneva annunci pubblicitari ma dal momento che “ il mercato globale della pubblicità sui contenuti delle applicazioni degli smartphone è stato di 1,5 miliardi di dollari nel 2010 e dovrebbe crescere a un tasso del 64% annuale, nel 2015 dovrebbe arrivare a 17,6 miliardi”. Naturalmente di fronte a questi numeri  i dirigenti di Facebook hanno capito che stavano perdendo una grande occasione.
In un intervista hanno affermato che stanno lavorando a una nuova forma di pubblicità per non invadere troppo lo schermo ridotto degli smartphone.

C’è poco da dire quando si tratta di monetizzare quelli di Facebook son sempre pronti a cambiare in fretta le cose, invece quando c’è da risolvere bug, sono molto lenti, ricordo infatti che per quasi un anno l’applicazione per iPhone e iPod hanno avuto moltissimi problemi e tutt’ora quella per iPad tende a bloccarsi dopo aver visto alcune foto di un album. Un altro esempio che conoscerete è quello dei frequenti problemi alla chat che son stati quasi eliminati solo di recente.

Infine non stupitevi se fra qualche mese o accedendo a Facebook dal cellulare troverete metà dello schermo occupato da annunci …

Coccodrillo fossile: Shieldroc



È stata scoperta una nuova specie di coccodrillo preistorico è stata identificata da un ricercatore dell’università del Missuri.

La creatura, oggi estinta, è stata soprannominata “Shieldroc” a causa della sua pelle spessa che fa da scudo sulla testa. Molto probabilmente questa specie darà informazioni aggiuntive sull’evoluzione dei coccodrilli e ottenere informazioni su come proteggere le attuali specie di coccodrilli.

“Aegisuchus witmeri” o “Shieldroc” è il più antico antenato dei nostri coccodrilli moderni che si trovano in Africa. Pare che esso risale al tardo periodo Cretaceo, circa 95 milioni anni fa. Allora la domanda che ci si pone potrebbe essere ma se esso è istinto e sono state trovate solo le osso come hanno fatto a capire che aveva uno scudo di pelle dura? 

Prison Architect, il gioco che servirebbe in Italia

 He did not wear his scarlet coat,
  For blood and wine are red,
And blood and wine were on his hands
  When they found him with the dead,
The poor dead woman whom he loved,
  And murdered in her bed.
He walked amongst the Trial Men
  In a suit of shabby grey;
A cricket cap was on his head,
  And his step seemed light and gay;
But I never saw a man who looked
  So wistfully at the day.
I never saw a man who looked
  With such a wistful eye
Upon that little tent of blue
  Which prisoners call the sky,
And at every drifting cloud that went
  With sails of silver by.

Abbiamo iniziato questo post con un pezzo di “The Ballad of Reading Gaol”, di Oscar Wilde, per presentarvi questo nuovo videogioco creato, appunto, in Inghilterra.

Prison Architect è un gioco gestionale, come The Sims city o Theme Hospital, in cui dovrete creare celle, mense, uffici, torri di guardia, cucine, docce e tutto ciò che necessità a un carcere. C’è anche la possibilità di creare sedie elettriche o lettini della morte per i prigionieri condannati alla pena capitale. Come è tipico dei giochi gestionali dovrete tenere conto anche dell’acciaio, cemento e mattoni che vi serviranno a costruire il vostro carcere.

Il creatore ha detto che il giocatore avrà la libertà di creare e gestire carcere in maniera libera: “chi vorrà creare una megafortezza fascista, con molta sicurezza, dove i prigionieri non hanno alcun diritto o preferire una struttura dotata di biblioteche, aule e laboratori d’arte, dovei prigionieri possono essere riabilitati nella società”. Quindi, come avrete capito, il giocatore non deve solo occuparsi della creazione e costruzione del carcere ma anche della sua gestione, rendendo il gioco ancora più impegnativo.

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