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martedì 21 febbraio 2012

Che succede in Emilia Romagna?

In questi giorni le tematiche di corruzione e giustizia hanno occupato le prime pagine di grandi giornali e sono state oggetto di molti programmi televisivi ( “da che tempo che fa” a “gli intoccabili” di la7 a “presa diretta”), mentre a livello locale hanno ricevuto poca attenzione gli appelli di numerosi operatori di giustizia, politici, assessori e giornalisti che hanno denunciato la gravità della situazione qui in regione. Occorre fare il punto della "situazione mafiosa" in Emilia Romagna, tema di cui ci siamo già occupati in precedenza nel nostro blog .
Come lo ha definito il procuratore generale di Bologna Emilio Le Donne, il clima è un po' quello della cosiddetta "pax mafiosa", in cui, parafrasando le parole del procuratore, "le istituzioni locali economiche pensano che il pericolo mafia non sia all'ordine del giorno, mentre la criminalità organizzata ha chiesto perfino fondi pubblici alla Regione per le sue imprese". (dall'articolo "pax mafiosa in regione" de il Fatto Quotidiano).
Mentre si potrebbe citarne molti altri, scelgo di soffermarmi sull’ultimo appello: quello del pm di Modena Lucia Musti “prestato” all’antimafia di Bologna, e recentemente al centro dell’attenzione per le rivelazioni di un pentito, secondo cui il clan dei Casalesi l’avrebbe fatta pedinare. La probabile assegnazione di una scorta sarebbe la quarta nel giro di pochi mesi tra i magistrati emiliani.
Il motivo per cui la commissione antimafia di Bologna si trova a dover farsi prestare pm è dovuto al fatto che a Bologna (e in tutta l’Emilia Romagna) non c’è ancora una sede della Dia (direzione investigativa antimafia, la cui sede più vicina è a Firenze). A dicembre, la Cancellieri, ex sindaco di Bologna e attuale ministro degli interni, aveva promesso come regalo natalizio che, per Aprile, avrebbe fatto istituire un’articolazione autonoma della Dia di Firenze per il capoluogo emiliano. A poco più di un mese non si conosce con esattezza né chi ne sarà a capo né dove
sarà collocata. Rimando comunque all’articolo del Fatto Quotidiano di ieri per ulteriori informazioni (ecco il link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/20/emilia-romagna-terra-nuova-mafia-esiste-ancora-sede/192531/?).
E’ di pochi giorni fa anche lo scandalo delle tessere degli iscritti al centro Pdl di Modena, dove il numero degli iscritti si è gonfiato nel giro di pochi giorni di migliaia di iscritti (5800 ora). La denuncia fatta ad Angelino Alfano da Isabella Bertolini, coordinatrice provinciale pdl che ha accusato il clan camorristico dei casalesi di aver truccato quelle tessere, vista anche la percentuale troppo alta di iscritti di origine casertana, ha scatenato stravaganti reazioni. Infatti l'affermazione ha fatto immediatamente scattare l' accusa di razzismo di Giovanardi e di “ballismo” da parte di Berselli, e ha coinciso con l'originale provvedimento preso da Alfano: l'invio dell’onorevole Verdini in città per capire cos'è successo nella sede Pdl di Modena. L'ho definito un provvedimento originale per via della scelta di Alfano: per chi non lo sapesse, Verdini è un politico pluri-indagato, coinvolto, tra gli altri, nello scandalo P3, nel caso Papa, e nell’inchiesta su corruzione e appalti truccati in Sardegna, in vista del G8 che poi non si è mai tenuto. Se verrà aperta un’indagine e sarà provato l’intervento mafioso, questa vicenda sarà solo un’altra conferma della presenza della mafia in regione, e in particolare del clan dei Casalesi nel territorio di Modena e provincia che Giovanni Tizian ha denunciato nel suo libro "Gotica".
Accanto all'ulteriore sfiducia verso la politica che questo scandalo mi suggerisce (tengo a sottolineare il fatto che l'accaduto è stato riscontrato in simili termini anche in numerose altre città, e che questo è solo uno degli ultimi scandali, basti pensare al caso Lusi o al caso Tedesco), devo scrivere di una sensazione opposta, di coinvolgimento e di speranza, che invece mi arriva da quei programmi televisivi di cui parlavo inizialmente, per esempio. Sarà il dovuto spazio che finalmente si sta iniziando a dare a temi importanti come la giustizia, o forse la consapevolezza di essere tutti nel mezzo di una crisi, sarà la novità o la trasparenza di un governo tecnico, ma mi sembra che l'Italia sia un paese un po' più unito e civile ultimamente. Allo stesso modo l'antimafia sta facendo qualche piccolo passo in avanti, basta pensare alle iniziative in corso (per esempio lo spettacolo degli scout di Vignola sostenuti da G.Alessi del prossimo venerdi 24/02 alla tenda di Modena) o al libro presentato oggi dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso “Soldi sporchi” a Bologna. Per fortuna anche questo sta succedendo in Emilia!
Ecco alcuni link che consiglio se l'argomento vi ha interessato:
http://www.youtube.com/watch?v=91q4VFRuLjw - intervista a Gaetano Saffioti (testimone di giustizia)

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