Annamaria Ca
ncellieri, attuale ministro dell'interno, è intervenuta oggi durante un'incontro davanti alla commisione parlamentare antimafia. Il suo intervento riguardava il fenomeno delle infiltrazioni mafiose al nord, argomento di cui ci stiamo largamente occupando nel blog. Il punto intorno a cui il ministro è tornato spesso, è il fatto che gli affari mafiosi al nord (e in particolar modo dell'ndrangheta) non sono solo modi per riclare il denaro sporco, ma qualcosa di più: essi riflettono infatti le "mire espansionistiche", come le ha definite, "e l’intento di accreditarsi come interlocutore autorevole e imprescindibile della società civile e delle istituzioni".

Ma parte più significativa del discorso è stata forse quella riguardante i dati nudi e crudi: dal 2009 a oggi, confiscati 5974 beni alla criminalità organizzata nel nord, 3000 dei quali, la metà dunque, riguardanti la regione Lombardia. Beni che hanno portato nelle casse dello stato circa 1 miliardo e mezzo di euro. Per quanto riguarda le confische, ne sono state fatte, sempre dal 2009 a oggi, 1606 (per oltre un miliardo di euro) con picchi in Lombardia, Piemonte, e Liguria (dove poche settimane fa è stato sciolto per mafia il comune di Ventimiglia).
Come ha prontamente replicato Saviano, per radio (Capital), è già un bel passo in avanti che si sia ritornati a parlare di mafia...ora ci aspettiamo un decreto che vada a combattere i capitali mafiosi, così come si sta facendo per evasione fiscale e privilegi. Come già lo scrittore aveva detto recentemente, questa è la via che deve prendere l'antimafia: non dare la caccia soltanto ai singoli uomini di mafia, ma strappargli via tutto il denaro che si riesce. In fondo è stato detto e ridetto ma mai smentito che la prima economia del paese, in ordine di fatturato, è quella criminale; e allora cosa sono 2 miliardi e mezzo? riuscirà questo governo tecnico e "protettore della necessità" a rompere quei legami con lo stato che hanno permesso alla mafia di essere dov'è?
Nessun commento:
Posta un commento