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lunedì 6 febbraio 2012

Prison Architect, il gioco che servirebbe in Italia

 He did not wear his scarlet coat,
  For blood and wine are red,
And blood and wine were on his hands
  When they found him with the dead,
The poor dead woman whom he loved,
  And murdered in her bed.
He walked amongst the Trial Men
  In a suit of shabby grey;
A cricket cap was on his head,
  And his step seemed light and gay;
But I never saw a man who looked
  So wistfully at the day.
I never saw a man who looked
  With such a wistful eye
Upon that little tent of blue
  Which prisoners call the sky,
And at every drifting cloud that went
  With sails of silver by.

Abbiamo iniziato questo post con un pezzo di “The Ballad of Reading Gaol”, di Oscar Wilde, per presentarvi questo nuovo videogioco creato, appunto, in Inghilterra.

Prison Architect è un gioco gestionale, come The Sims city o Theme Hospital, in cui dovrete creare celle, mense, uffici, torri di guardia, cucine, docce e tutto ciò che necessità a un carcere. C’è anche la possibilità di creare sedie elettriche o lettini della morte per i prigionieri condannati alla pena capitale. Come è tipico dei giochi gestionali dovrete tenere conto anche dell’acciaio, cemento e mattoni che vi serviranno a costruire il vostro carcere.

Il creatore ha detto che il giocatore avrà la libertà di creare e gestire carcere in maniera libera: “chi vorrà creare una megafortezza fascista, con molta sicurezza, dove i prigionieri non hanno alcun diritto o preferire una struttura dotata di biblioteche, aule e laboratori d’arte, dovei prigionieri possono essere riabilitati nella società”. Quindi, come avrete capito, il giocatore non deve solo occuparsi della creazione e costruzione del carcere ma anche della sua gestione, rendendo il gioco ancora più impegnativo.



Altra cosa interessante è che il creatore ha affermato di volere modellare i prigionieri secondo la gerarchia dei bisogni di Maslow ( Link): in sostanza il giocatore deve garantire al prigionieri il rispetto dei bisogni più basilari. Naturalmente più si andrà avanti nel gioco più diventeranno complesse le esigenze dei prigionieri.
Ci sarà anche la possibilità di scegliere la modalità in cui giocare: seguendo la storia creata dai programmatori o in modalità libera, dove si potrà costruire un carcere secondo i propri gusti.

L’interfaccia grafica e meccanica sono quasi completate, ma il gioco, data la sua complessità, è lontano dall’essere terminato.
Introversion, ovvero la società che sta programmando il gioco, dice che la versione finale non uscirà fino al 2013 dove sarà disponibile inizialmente solo su PC e Mac, tuttavia come successe con un altro videogioco Minecraft, sviluppato da Mojang AB, probabilmente sarà disponibile una versione Alpha verso agosto.

Qua il sito ufficiale del gioco



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