Fossati, nato 60 anni fa a Genova, inizia la carriera di musicista nel lontano 1971, a soli vent'anni, quando pubblica con i Delirium il primo album, "Dolce acqua". Il primo album da solista arriva nel 1973, "Il grande mare che avremmo attraversato". Il successo arriva nel 1979 con "La mia banda suona il rock" (la canzone omonima, in realtà, Fossati ha ribadito più volte di non poterla più suonare, ma gli ha in effetti regalato molto), restando più o meno immutato fino ai giorni nostri.
Attraverso i suoi dischi più importanti (si ricordino "La pianta del tè", "Lindbergh-Lettere sopra la pioggia", "L'arcangelo") la sua carriera è arrivata fino a "Decadancing", uscito lo scorso anno, una sorta di lascito ai suoi appassionati, che descrive con amara ironia il tempo in cui è scritto.
Durante la serata d'addio -intitolata La musica che gira intorno, ovvero Ivano Fossati- si sono alternati ospiti come Laura Pausini (in collegamento da Rio de Janeiro), Zucchero e Fiorella Mannoia. Ogni canzone scelta per la serata è stata anticipata da una breve intervista. Momento più emozionante della serata è stato il momento di "Mio fratello che guardi il mondo", suonata dopo l'intervento di un ragazzo afghano che ha portato la sua testimonianza di immigrato, reduce da un viaggio durato anni cominciato quando di anni ne aveva solo otto per arrivare in Italia.
Passando per i suoi più grandi successi, fra cui "Una notte in Italia", "La costruzione di un amore", "L'amore fa", Fossati ha poi suonato assieme a Zucchero e alla Mannoia "La musica che gira intorno", pezzo che dava il titolo allo speciale.
Un commovente discorso finale, chiuso con la frase "per tutti questi anni ho cercato di vivere una vita normale: fortunatamente, non ci sono riuscito", Ivano ha salutato tutti con "C'è tempo", canzone manifesto, probabilmente, di quello che lo ha portato alla decisione di ritirarsi a vita privata. Un Fazio quasi in lacrime e un tutti-in-piedi hanno chiuso la bellissima serata. C'era un pò di tristezza nell'aria, benché tutto fosse stato pensato e organizzato come una festa, perchè uno dei più grandi cantautori italiani effettivamente se ne va. Per fortuna non in senso lato, ma non avremo più modo di assistere ad un suo concerto o di attendere con ansia un suo nuovo disco. Forse.
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