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domenica 26 febbraio 2012

Verona, bocciata mozione anti-infiltrazione mafiosa

Pubblichiamo un estratto dell'articolo di Benny Calasanzio, dal numero de Il fatto Quotidiano di sabato 25 febbraio 2012 ( l'articolo intero lo trovate qui: http://http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/25/verona-lega-pdl-respingono-documento-anti-infiltrazioni-sulle-opere-pubbliche/193781/).

Il tema è quello della lotta all' "infiltrazione" mafiosa nell'economia del nord, in questo caso nelle grandi opere pubbliche. Quelle grandi opere pubbliche, come l'alta velocità, le strutture per i grandi eventi sportivi, i giganteschi centri commerciali, i collegamenti stradali, gli aereoporti e le metropolitane, che non raramente sono stati oggetto dei più sentiti interessi mafiosi. Per citare Roberto Saviano, " Il potere dei clan rimaneva il potere del cemento. Era sui cantieri che sentivo fisicamente, nelle budella, tutta la loro potenza."

Martedì scorso, a Verona, è stata bocciata da lega e pdl una richiesta di maggiori controlli antimafia sui prossimi lavori in provincia. Prima di lasciare adito a commenti, vi lascio al testo dell'articolo del Fatto :
" 'Non serve'. Niente mozione antimafia alla Provincia di Verona: semplicemente “non serve”. La Lega Nord e il Popolo della Libertà hanno infatti bocciato martedì scorso il documento “anti-infiltrazioni” presentato da Diego Zardini, capogruppo del Partito democratico in Consiglio provinciale. La mozione, votata in modo compatto da Italia dei Valori, Udc e Sel-Fds, chiedeva di inserire alcune grosse opere pubbliche in cantiere tra quelle regolate dalla legge Obiettivo e quindi renderle soggette ai rigorosi controlli antimafia. Una richiesta quasi “scontata” se si pensa che nei prossimi anni verranno realizzati in provincia di Verona opere imponenti come il gigantesco Motor City, tra Trevenzuolo e Vigasio, centri commerciali (sempre a Vigasio), grossi impianti di logistica e agroalimentari, collegamenti stradali e autostradali e addirittura un ippodromo in zona Verona Sud; tutti lavori che, inevitabilmente, attireranno gli appetiti delle mafie, anche in virtù dei blandi controlli previsti per questo genere di lavori. "

Ora, dire che non c'è bisogno di controlli antimafia in Veneto, significa anche ritenere che la mafia in Veneto non c'è o è tanto esigua da poter essere trascurata. A questo proposito, l'articolo di Calasanzio ricorda un episodio fortemente in odore di mafia e accaduto nella stessa provincia veronese nel 2009. Si tratta della costruzione dell'ecocentro di Garda, affidata al Consorzio Primavera, sospesa per pericolo di infiltrazioni mafiose e costata circa un milione di euro ai cittadini.
Segue la sezione interessata dell'articolo e il link di un'analisi più approfondita sulla faccenda tratta blog "Cado in piedi" (http://www.cadoinpiedi.it/2012/01/31/ndrangheta_allassalto_del_veronese.html)

"Bisogna ricordare che solo nel 2009 l’ecocentro di Garda fu realizzato dal Consorzio Primavera, gruppo di aziende emiliane gestite da calabresi con problemi giudiziari e parentele ingombranti, che l’anno dopo fu escluso dagli appalti pubblici per infiltrazioni mafiose e perse la certificazione antimafia: il clan in questione era il Grande Aracri di Cutro."

Come se non bastasse la 'ndrangheta, recentemente si è parlato anche di infiltrazioni della mafia serba in Veneto, soprattutto nell'area di Vicenza, nel controllo dello spaccio e nei settori di edilizia e ristorazione. A tal proposito rimando all'articolo del sito
www.narcomafie.it chiamato:"Nordest, allarme mafia serba".

Svelata la prima, speriamo ingenua, bugia, non resta che commentare. E' chiaro che se veramente si vuole combattere la criminaltà organizzata, questa non è la via. Fare come è successo a Verona, aldilà di possibili ragioni politiche che possono esserci state, significa spararsi sui piedi e offrire un lasciapassare alla mafia e all'illegalità in generale.

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