
La logica di questo tipo di pensiero si può tradurre in questa maniera:
la Mediaset impone di guardare ciò che le fa più comodo, quindi programmi sempre più stupidi, e così i telespettatori guardandoli diventano più cretini. Dal momento che sono diventati cretini gli altri gestori, come la Rai, devono attenersi ai nuovi standard, cominciando a mandare in onda programmi simili. Tutto ciò lascia intendere che colui che guarda la tv non abbia la facoltà di scegliere se continuare a guardare o cambiare canale o spegnere la tv, di conseguenza possiamo arrivare a due conclusioni: o esso è obbligato fisicamente a guardare la televisione o coloro che fanno questi ragionamenti, con la loro ipotetica superiorità intellettuale, postulano l’esistenza di questa “razza inferiore” di persone che bisogna cercare di proteggere da quei programmi spazzatura. Siamo giunti alla fase centrale del discorso, chi, solitamente, fa queste tipologie di ragionamenti, da per scontato una sua superiorità intellettuale rispetto al soggetto giudicato. Con questo non voglio dire che quando si da un giudizio si pecca di superbia ma che comunque si tende a sentirsi un osservatore estraneo e neutrale, cosa completamente sbagliata. Il soggetto che giudica è esso stesso “immerso” nell’oggetto giudicato.
Ai giorni nostri chi è simbolo di stupidità? Chi guarda programmi come “ il Grande Fratello”, “Kalispera” e chissà quanti altri.
Lo ammetto, nemmeno io riesco a guardare questo genere di programmi dal momento che li trovo insulsi, ma questa rimane una mia opinione personale e senza offendere nessuno, in maniera molto più semplice di quello che si pensa, tengo spenta la televisione. Da quel che sento nei telegiornali, ipotizzando per semplicità che forniscano dati reali, gli ascolti di questi programmi vanno a gonfie vele e quindi qualcuno che li guarda c’è. Faccio un semplice esempio: quando qualche mese fa su Rai 3 hanno fatto lo speciale su Enzo Jannacci nella stessa fascia oraria andavano in onda “ il Grande Fratello” su canale 5 e SuperQuark su Rai 1.
Potete convenire con me che SuperQuark e lo speciale su Enzo Jannacci, il primo per la sua fama e il secondo per i suoi ospiti d’eccezione (come il premio nobel Dario Fo), possano essere considerati programmi culturali, mentre il terzo, andato in onda su Mediaset, è l’antitesi di qualunque cosa che può dirsi culturale e intelligente. Ecco in questo caso il telespettatore poteva non solo scegliere se guardare il “ Il Grande Fratello” o spegnere la tv, ma poteva, nel caso il suo telecomando fosse rotto …, decidere di vedere uno degli altri due. Nonostante ciò gli ascolti del “Grande Fratello” sono andati benissimo. Allora la conclusione può essere solo una: c’è una parte della popolazione a cui piace questo programma e indipendentemente da quanto esso ( il programma) può farci schifo, dobbiamo rispettare anche coloro che lo seguono, senza sentirci superiori.
Attenzione però, non vorrei che i più malvagi considerassero questo ragionamento come un mio schierarmi politicamente, infatti non ci sarebbe niente di più sbagliato, questo mio lungo articolo è stato scritto solamente per far vedere come oggigiorno venga ingiustamente giudicata una parte della popolazione che fa determinate scelte pensando che essa sia “ipnotizzata da esseri maligni” mentre invece sta semplicemente facendo quello che realmente vuole. Poi sul giudicare se le loro azioni siano giuste o sbagliate non è materia di questo articolo né di questo blog.
Nessun commento:
Posta un commento