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venerdì 28 ottobre 2011

Nintendo, sic transit gloria mundi


Iniziamo questo articolo di approfondimento tecnologico, con una notizia che sicuramente fa pensare. La notizia dice che la più importante azienda giapponese di videogiochi, ovvero, la Nintendo sta perdendo buona parte della sua fetta del mercato poiché i nuovi prodotti lanciati non hanno venduto come sperato, infatti la perdita è stata di molto superiore a quella prevista.

Ma perché quella che era la più importante azienda di videogiochi sta precipitando nel baratro?

Bisogna iniziare col dire che, a mio parere, che il più grande errore commesso dalla Nintendo risale a molti anni fa, quando come “avversario” si trovava ad avere solo i videogiochi della PlayStation. Se agli inizi degli anni 90 giochi come Mario e Zelda venivano utilizzati da giocatori di un ampia fascia d’età (da 8 anni in sù), con l’arrivo della piattaforma della Sony e i suoi giochi più realistici è violenti, i videogiochi Nintendo furono catalogati dai giocatori come videogames per bambini.  Da quel punto in poi in tutte le scuole elementari e medie si vedevano bambini con il GameBoy(cronologicamente: Color, Advance e Advance SP) in mano e a casa con il GameCube e i più grandi, invece avevano la “Play”.

Tuttavia finché la PlayStation continuava a fare console domestiche, la concorrenza era minima e tutte e due vivevano tranquillamente, poi arrivò nel 2004 la Psp la prima console PlayStation portatile che in confronto al Nintendo Ds (il successore del GameBoy SP) presentava una grafica migliore e la possibilità di funzionare come lettore Mp3, lettore video, visualizzazione immagini e connessione a internet tramite Wifi.

Nintendo però riuscì, grazie alla sua notorietà, a parare il colpo introducendo sul mercato una chiavetta che permetteva al DS di collegarsi in Internet per poter usufruire della funzione multi giocatore presente in alcuni giochi e introdusse due accessori che permettevano la navigazione internet vera e propria e la possibilità di leggere i file Mp3, tuttavia era una vittoria di Pirro.
Il più grande nemico di Nintendo
Il colpo peggiore lo subì con l’uscita dell’Apple Store per iPhone, ora tutti potevano disporre di videogames in stile Nintendo, ovvero giochi semplici basati sull’accumulo di punti, sulla stessa piattaforma con cui potevano effettuare chiamate, ascoltare musica ( l’iPhone è pur sempre un iPod Touch con il comparto telefonico), guardare video e naviagare in Internet: il “gioiello” che tutti avevano sempre desiderato.

La Nintendo avrebbe dovuto rispondere in modo adeguato a questo nuovo attacco invece ha fatto una serie di mosse sbagliate che l’hanno portata a perdere tutti quei milioni di dollari di fatturato. La sua situazione era peggiorata molto, infatti doveva combattere su due fronti, da una parte l’iPhone e dall’altra la PlayStation Psp ma nonostante questo non apportò nessuna modifica rilevante nel nuovo modello del DS il DS lite e il Wii non ottenne il successo economico sperato.

Il Nintendo 3DS
L’errore più grande che continuava a fare e che continua tutt’ora era quello di proporre terminali di gioco sempre uguali che non danno al giocatore quelle funzionalità aggiuntive (riproduzione musica e video) e se le danno sono di bassa qualità. Ormai anche i giocatori più piccoli richiedono una qualità maggiore nelle console portatili e quindi continuare a vendere a prezzi medio-alti prodotti con software semplici e costruiti con design e plastiche di bassa qualità non ha portato grandi introiti, ma anche il più stupido ci poteva arrivare. 

Tirando le somme, l’errore più grande della Nintendo si può riassumere affermando che speravano di poter riproporre senza variazioni i loro prodotti agli stessi consumatori per cui erano progettati, poiché presumibilmente non pensavano che un bambino di 8 anni potesse già avere avuto a che fare con iPhone o PlayStation Psp capendo la superiorità di quest’ultimi.

Se io fossi la Nintendo farei molte modifiche al Nintendo 3DS, dal punto di vista hardware rendendolo più potente e migliorare il software ( magari seguendo l’esempio iPhone). In sostanza cercare di rendere più attuale il prodotto, senza mettere tecnologie allo stadio iniziale, come il 3d che per me non vale niente. Riproporrei i classici giochi come Super Mario, in nuove versioni, almeno una nuova ogni anno per cercare di attirare l’attenzione nei confronti dei nuovi giocatori, quindi i bambini, e dei nostalgici che non vedono l’ora di poter tornare ad usare i titoli della loro infanzia.


State connessi, state felici!!!

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