http://www.articolo21.org/documenti/dossiermafia.pdf
Ciao a tutti! ecco l'inchiesta di Gaetano Alessi sulla mafia in Emilia che avevo promesso!
E' un dossier molto chiaro e ricco di informazioni, ve lo consiglio vivamente.
Il tutto si sviluppa intorno a tre filoni principali: mafia nel settore edilizio, bische e gioco d'azzardo, e fatti di sangue. I primi due campi sono sono descritti e sviluppati bene, mentre la parte riguardo a omicidi e sorvegliati speciali mi è parsa un po' caotica (soprattutto per chi, come me, è all'oscuro di molte indagini svoltesi o in corso)
Le prime pagine sono dedicate all'origine dell'infiltrazione mafiosa in regione (risalente grossomodo agli anni '60, per via del cosidetto soggiorno obbligato)...chi ha letto Gomorra o è un minimo interessato all'argomento sentirà nominare nomi già sentiti di boss che sono passati di qua( come Giacomo Riina, Gaetano Badalamenti, e Francesco Schiavone!).
L'idea che si fa largo è quella di Emilia come terra di "multiculturalismo mafioso", data la presenza attestata e la convivenza di camorra, cosa nostra e 'ndrangheta.
Beh questo è quanto, riporto alcune frasi a mio avviso significative. Hasta la vista!
"Solo quando si parla di omicidi si avverte la presenza delle mafie e la forza del loro potere
che, però, non è solo un potere di vita e di morte ma anche un potere di tipo economico. Hanno
bisogno di soldi per diventare ancora più potenti e anche in questo hanno esportato il loro modus operandi." -> per comprendere il "modus operandi" leggersi il resto del dossier :) !
"in questa regione infatti non ci si è mai posti davanti alla scelta tra Stato e mafia, perché c’era solo lo Stato. Uno Stato forse non pienamente efficiente ma uno Stato presente, presente nella stessa misura in cui era assente un anti-Stato. Per queste stesse ragioni, l’antimafia dovrebbe essere più forte e più radicata rispetto alle realtà meridionali, forse dovrebbe essere naturale, qui, fare antimafia ma non è così perché evidentemente non è ancora un sentito comune la percezione di tale fenomeno.
"Sicuramente il problema di Bologna è l'indifferenza quindi alla fine della fiera c'è più
passione in chi fa antimafia nel meridione che in Emilia-Romagna” – dice il Procuratore Lucia
Musti . Ma è davvero “indifferenza?” ".
"C'è un'industria in Italia che ride di fronte alla crisi economica che da anni attanaglia le
grandi potenze occidentali. Un'industria che affonda proprio negli effetti di questa crisi le radici della sua prosperità. Stiamo parlando dell'industria del gioco d'azzardo che, nel 2011, è diventata ormai la terza industria del Paese con un mercato che potrebbe toccare i 70 miliardi di euro a fine anno, piazzando il belpaese, manco a dirlo, proprio in cima a questa infelice graduatoria." (in Germania non si arriva alla metà...)
"lunga serie di ulteriori problematiche legate alla dilagante febbre da gioco, a partire
dall'infiltrazione della mafia nella gestione dei giochi fino ad arrivare allo sfruttamento che i gruppi mafiosi fanno di tutto ciò che sta intorno al mondo del gioco d'azzardo, e parliamo di usura, racket o riciclaggio di denaro sporco."
"Dunque, lavorare sulle bische è decisamente più facile: le cosche coinvolte tendono ad
inabissarsi e gli strumenti investigativi nelle mani delle forze dell’ordine e della magistratura per un reato come il gioco d’azzardo sono estremamente più limitati."
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