
Iniziamo questo approfondimento con immagini pubblicate dal The New York Times riguardo
ai debiti degli stati e le loro implicazioni.
Nell'immagine vengono mostrati gli stati altamente a rischio: prima di tutto la
Grecia, poi il Portogallo, l’Irlanda e, purtroppo, anche l’Italia. In particolare
è intressante sapere che le banche Francesi possiedono 365.8 miliardi di euro del
debito italiano e non solo, infatti dalla figura si nota che possiedono anche
parte dei debiti della Grecia, Portogallo e Irlanda. Non possiamo definire
buona la situazione delle banche francesi e quindi dello stesso stato, che non
ha certamente valutato in maniera opportuna i suoi investimenti che
dovevano fruttargli condizioni vantaggiose in contratti con imprese statali, contratti
per l’esportazioni di energia e molto altro.

L’Irlanda alla fine degli
anni ottanta si trovava in una situazione economica non buona, ma dagli anni 90
la sua economia iniziò una rapida ripresa. La ripresa era causata da grandi
investimenti di multinazionali che si occupavano soprattutto di tecnologia e lo
stesso New York Times parlava dell’economia Irlandese come un miracolo economico
(quindi o chi curava l’articolo era poco informato o non siamo gli unici a non
avere una laurea in economia).
Il boom Iralndese, tuttavia, non si è dimostrato
duraturo, probabilmente perché le istituzioni non sono riuscite a controllare: il
cambiamento da un economia arretrata a
un economia supermoderna basata sulla tecnologia e su Internet , la crisi
del mercato immobiliare causata da alti tassi di interesse e infine la crisi
economica mondiale del 2008. Tempo fa aveva trattato questo argomento anche il
programma televisivo Report, tuttavia non sono riuscito a ritrovare il video in
rete.
La
domanda allora sorge spontanea, qualcuno ci guadagna con questa crisi?
Sì, i paesi emergenti, in particolare la Cina pronta a rafforzare il suo controllo sugli stati europei, sostanzialmente vuole intraprendere la stessa mossa che fece la Francia, però a crisi già inoltrata nella speranza di ottenere contratti favorevoli e di aumentare le esportazioni dei prodotti.
Potrebbe l’Europa passare sotto una più ampia influenza Cinese? Chissà, staremo a vedere.
Sì, i paesi emergenti, in particolare la Cina pronta a rafforzare il suo controllo sugli stati europei, sostanzialmente vuole intraprendere la stessa mossa che fece la Francia, però a crisi già inoltrata nella speranza di ottenere contratti favorevoli e di aumentare le esportazioni dei prodotti.
Potrebbe l’Europa passare sotto una più ampia influenza Cinese? Chissà, staremo a vedere.
Domani troverete un altro articolo scritto da Marco e così potrete
sentire anche il suo punto di vista.
Fonti:
The New York Times
Report (programma televisivo)
State connessi, state felici!!!
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