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venerdì 30 settembre 2011

Libri italiani sull'iBook store


Per tutti i possessori di iPad appassionati di lettura sta iniziando uno splendido periodo, infatti e aggiungo finalmente, comincia a essere accettabile il numero di libri in lingua italiana sull’iBook store. Le prime case editrici a mettere i libri sull’app. della Apple sono stare Rcs libri e Mondadori . Tuttavia molti sostengono che l’iPad non sia il supporto multimediale adatto per leggere i libri, dal momento che lo schermo non ha la tecnologia e-paper, affermando che è difficile affrontare una lunga lettura. Io posseggo un iPad e posso garantire che anche dopo 2-3 ore di lettura gli occhi non sono molto più affaticati che dopo aver letto un libro cartaceo, quindi sono contento per questa notizia, l’unica cosa che spero è che i prezzi siano minori ma dubito che li diminuiranno di molto, pur non avendo le spese della produzione del libro, vedremo…   Intanto: 

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mercoledì 28 settembre 2011

Rubrica su come guadagnare soldi con internet n.2

Torniamo alla nostra rubrica su come guadagnare soldi online con un nuovo metodo,molto popolare, ma non da tutti conosciuto. Prima di spiegare il metodo vi faccio una domanda, vi è mai capitato di cercare informazioni su un prodotto e leggere dei commenti che sembrano più convincenti delle pubblicità scritti da lettori che teoricamente hanno solo esposto il loro parere personale? Ecco quello non è un loro parere o comunque non è del tutto super partes , infatti vengono pagati per scrivere commenti positivi su quel prodotto. Vi basta cercare un sito o una società che cerca, appunto, una persona che scriva commenti positivi sul suo prodotto ( sembra una cosa difficile ma basta cercare su google). Il sistema non è complicato, non ti fa diventare di certo ricco, ma se si ha un po’ di tempo alla sera si può provare per arrotondare un po’ i guadagni a fine mese.

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A DRAMATIC TURN OF EVENTS, IL NUOVO LAVORO DEI DREAM THEATER



 
E' uscito lo scorso 13 settembre "A dramatic turn of events", undicesimo cd della band progressive metal più importante al mondo. Dopo l'abbandono di Mike Portnoy esattamente un anno fa, le voci su un possibile scioglimento della band, come su un possibile cambio del nome (deciso dal padre dello stesso Portnoy) si erano inseguite, restando sospese sul lungo silenzio della band, che nel frattempo stava scegliendo il nuovo batterista e mettendosi al lavoro sull'album.
Il nome di Mike Mangini come sostituto è arrivato a fine aprile, e da quel momento in poi l'attesa per l'uscita del nuovo album è cresciuta di giorno in giorno.

Il cd si apre con il singolo "On the backs of angels", di cui è di recente uscito anche il video integrale e di cui si è già parlato in precedenza, pezzo di quasi nove minuti non troppo tecnico, senza momenti veramente intensi ma che si fa ascoltare con molto piacere, soprattutto se piazzato com'è all'inizio dell'album.
Sulla stessa linea si piazza la seconda traccia, "Build me up, break me down", la più immediata, -sebbene duri comunque sette minuti- con un tipico riff progressive all'inizio e un ritmo incalzante, con alcuni elementi che ricordano addirittura un aspetto più "pop" della band. Nel ritornello sentiamo un LaBrie praticamente inedito tirare fuori dal cassetto la tecnica dello screaming per andare in altissimo nelle seconde voci. La canzone non ha assoli nè lunghe parti strumentali, e si chiude con le tastiere di Rudess che conducono l'ascoltatore al brano successivo.
"Lost not forgotten" è uno dei pezzi più difficili mai scritti dalla band. Finalmente sentiamo un Mangini in forma e convinto al suo posto dietro la batteria, e l'unisono chitarra-tastiera nell'introduzione fra Petrucci e Rudess è impressionante. Lo stesso Petrucci ha dichiarato che per registrare la canzone ci sono stati dei problemi dovuti alla grande difficoltà di quel passaggio. Usciti dall'unisono si entra con un riff aggressivo che ricorda l'heavy metal degli anni '80 nelle strofe e poi nel ritornello, veloce e "cavalcante". La sezione strumentale è, anch'essa, fra le più tecniche mai scritte dal gruppo, con cambi di tempo a grappoli e accenti spostati e imprevedibili. Canzone a mia impressione fra le migliori dell'album.
Una ballata in pieno stile Dream Theater è "This is the life", quarto pezzo del cd. Sette minuti tranquilli, tanta chitarra acustica e tastiere "aleggianti", con un assolo di Petrucci che ricorda vagamente David Gilmour e i Pink Floyd. Molto ben riuscita, è una canzone che probabilmente farà successo, dà un respiro prima dei due pezzi che la seguono.

"Bridges in the sky" e la canzone più pesante dell'album: inizia soltanto dopo un minuto e mezzo, preceduta dall'inquietante voce dello sciamano e da un canto gregoriano che suona altrettanto spaventoso. I riff sono fra i più duri mai scritti, anche qui i cambi di tempo e i tecnicismi si sprecano, abbandonandosi, nella parte centrale, ad un lungo scambio di assoli fra chitarra e tastiera e alcuni stacchi dal sapore orientalizzante. Undici minuti di puro progressive (e anche di puro metal) a volte dispersivi. Sperimentale fino all'eccesso, il ritornello ha un'assonanza con quello di "Devil's Arcade" di Bruce Springsteen. Ma sono sempre i Dream Theater.
Stesso discorso vale per "Outcry", altri undici minuti di progressive sviluppati sul tema del testo, le rivolte in Nord Africa e in Medio Oriente. Anche qui ci si perde un pò nell'ascolto, tantissimi assoli, infiniti cambi di tempo, tanta tecnica (un Mangini al suo meglio) ma poca "raggiungibilità" all'orecchio dell'scoltatore. Il ritornello non è neanche dei più riusciti. Anche qui molti stacchi orientalizzanti e un unisono, nella parte centrale, che ricorda moltissimo quello famosissimo di "Metropolis pt.1". Nella parte finale, più rilassata, si tira un sospiro fino al termine della canzone.
"Far from heaven" è un momento di riflessione nell'ascolto del cd, una sosta: pianoforte e voce, LaBrie e Rudess, null'altro, solo melodia e toni sognanti. E' il pezzo più breve e più meravigliosamente tranquillo, sorprendente.

Chiudono il cd le due canzoni a mio parere migliori. Ottava traccia è "Breaking all illusions", che vede fra le altre cose Myung tornare a scrivere le parole di una canzone dopo 12 anni, puro esperimento progressive, stavolta perfettamente riuscito. Tempi dispari, arrangiamento da favola, ritornello che entra in testa e assoli di chitarra (Petrucci straordinario) e tastiera spettacolari. Dodici minuti e mezzo che sono capaci di rapire e sbalordire dal primo ascolto. Lunghissima e mai stancante la parte strumentale.
"Beneath the surface" è l'ultimo pezzo ad essere stato scritto, e chiude il cd. Poesia pura, chitarra, tastiera e voce, un testo malinconico e un LaBrie ispirato ed emozionante. Semplice e diretto è pure l'assolo di tastiera a metà della canzone. Forse la miglior ballata mai scritta dalla band.
In conclusione, il cd è assolutamente da comprare e da ascoltare. I Dream Theater sono tornati a livelli che negli anni  2000 erano stati toccati solo da "Six degrees of inner turbulence" e pochi altri episodi; l'impressione è che sia forte la volontà di tagliare col passato e con Portnoy, le parti di batteria sono ancora più complicate del solito e in generale, come si è detto, le sezioni di pura tecnica sono dispersive, quasi esagerate. Ma un cd così è difficile da trovare, personalmente penso  che dopo gli intoccabili "Images and words" e "Metropolis pt.2" è il miglior lavoro insieme a "Six degrees". A voi ascolto e giudizio!
Voto: 8.5

Marco

martedì 27 settembre 2011

Recensione del film "Factotum"


                                                                                 
Trama del Film:  
Il film del 2005 diretto Bent Hamer, interpreta il romanzo di Bukowski. L’alter ego di Bukowski, Henry Chinaski, interpretato da Matt Dillon (reso famoso dai film “i ragazzi della 56° strada” e da “Rusty il selvaggio”), è uno scrittore alcolizzato a cui manca la costanza di mantenersi lavorando. Il film inizia mentre lui deve trasportare dei blocchi di ghiaccio, ma invece che effettuare le consegne preferisce fermarsi al bar a bere così, scoperto dal suo datore di lavoro, viene licenziato. Durante il corso del film saranno tanti i lavori che comincerà e altrettanti saranno i licenziamenti a cui andrà in contro.  Come solitamente avviene nei racconti di Bukowski , il protagonista incontra una donna alcolizzata in un bar di nome Jan e decide di andare a vivere con lei. Henry, trovato un nuovo impiego in un negozio di biciclette, comincia a scommettere sui cavalli insieme ad un suo collega,  in un primo momento le vincite sono frequenti  e lui comincia a vestirsi in maniera elegante cambiando anche il suo atteggiamento da ubriacone a persona normale. Tuttavia per poter andare all’ippodromo non può recarsi al lavoro, così viene licenziato e Jan lo obbliga a non andare più a scommettere dal momento che lei si era innamorata dell’Henry ubriacone senza soldi e non dell’Henry benestante “arricchito” dalle scommesse. La donna prova dei sentimenti per Henry ma non riesce a non andare a letto con chiunque le offra da bere così lui decide di lasciarla. Dopo essere andato via dall’appartamento di Jan, Henry, frequenta un’altra donna,  scrive a tempo perso  le sue novelle che spedisce alla casa editrice Black Sparrow  e continua a fare dei lavori da dove viene regolarmente licenziato per il fatto che preferisce fermarsi al bar a bere piuttosto che eseguire i compiti imposti dai superiori. Dopo che suo padre gli ha proibito di tornare a vivere con lui e sua madre, solo e senza soldi decide di tornare da Jan, che nel frattempo aveva trovato lavoro come donna delle pulizie in un hotel. I due all’inizio sembrano di nuovo innamorati, ma lui si accorge che lei continua a tradirlo e così la lascia definitivamente. Il film termina con Henry che cammina alla ricerca di un bar, mentre nello stesso momento la sua vecchia portinaia riceve le lettere di risposta dalla Black Sparrow, dove c’è scritto che una delle sue novelle sarà pubblicata.

Commento:
Devo ammettere che mi piacciamo molto i romanzi e le novelle di Bukowski e quindi non posso non apprezzare questo film, interpretato magnificamente da Matt Dillon, c’è anche chi dice che sia la sua migliore interpretazione. Il protagonista è lo specchio della “easy life” niente lavoro, nessuna responsabilità solo bere, fumare e cercare di fare qualche soldo con le scommesse ma sempre senza impegno, infatti non ci metterà molto a abbandonare anche l’unica cosa che lo faceva guadagnare. Tuttavia non rinuncia mai a scrivere e anche quando incontra i suoi genitori, prima di essere cacciato malamente di casa dal padre, affermerà di continuare a essere uno scrittore sebbene nessuno gli abbia mai pubblicato qualcosa. Henry vive la sua vita senza prenderne parte, il suo corpo come un pezzo di legno che galleggia fra le onde viene spostato senza un perché da una parte all’altra e trova la sua  tranquillità solo nel bere e nel far sesso con Jan. Fa ridere vedere che l’unica parte del film in cui il protagonista diventa quasi un uomo cosciente delle sue responsabilità è quando comincia a giocare d’azzardo vincendo le scommesse sui cavalli, come voler dire che un uomo che ha toccato il fondo non può sperare di riscattarsi e infatti dopo molte vittorie comincerà a perdere e come si sa col gioco si fa presto a guadagnare ma ancora più presto a perdere. Questo film è senz’altro da vedere ma vi consiglio di visionare prima di questo il film “Burfly- moscone da bar” del 1987 interpretato da Mickey Rourke(che ha recitato anche con Dillon in “ Rusty il selvaggio” ) dove la sceneggiatura è stata scritta da Bukowski in persona, probabilmente appena avrò tempo scriverò una recensione anche su quel film. 


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mercoledì 7 settembre 2011

Rubrica su come guadagnare soldi con internet


Su scommetto tutto che… i soldi sono un tema che non può mancare, anche perché come sapete per giocare e scommettere ce ne vogliono molti, con questa rubrica proporremo ogni settimana un metodo per guadagnare soldi o attraverso internet o con idee di lavori. Che dire spero che voi troviate un idee che vi faccia guadagnare, che dire, buona fortuna!!!

Il primo metodo, fare soldi coi sondaggi:
Forse voi non lo sapevate me nel magico mondo del web c’è la possibilità di fare soldi solamente cliccando su delle risposte a delle domande. Ebbene sì esistono aziende che vi pagheranno per avere informazioni, ad esempio potrebbero chiedervi cosa ne pensate riguardo ad un certo prodotto che deve uscire o a le migliore che vorreste in un prodotto già esistente. I guadagni per sondaggio non sono altissimi, si va dai 5 ai 50€, tuttavia a farne tanti potreste, a fine mese, trovarvi una bella sommetta, chiaramente non ci comprerete la barca ma potrete permettervi qualche spesa extra. I guadagni sono sicuri e certi, ma comunque dovrete stare attenti a trovare un sito affidabile. Vi chiederete perché vi dovrebbero pagare per rispondere a qualche domanda …  bè la risposta è semplice le aziende sono interessate ad avere i vostri pareri per evitare di far uscire prodotti che la gente non comprerebbe, escludendo la Steve Jobs che da quanto han detto sembra che abbia sempre progettato in base a suoi gusti e senza guardare sondaggi.

martedì 6 settembre 2011

"QUESTA STORIA QUA", IL FILM SULLA VITA DI VASCO


Qua su scommetto tutto che... non ci facciamo mancare niente, ecco già la recensione del film su Vasco, visto e commentato dal nostro Marco, buona lettura.


 Il film uscirà nelle sale cinematografiche domani, ma ho avuto la possibilità di vederlo in anteprima a Zocca, e devo dire che mi ha convinto: è un racconto asciutto, fatto di filmati e testimonianze, guidato dalla voce narrante dello stesso Vasco
Non è mai volutamente strappalacrime -anche se qualcuno, in sala, qualche lacrima di commozione l'ha versata-, non è mai patetico nè quando spiega la morte di Massimo Riva nè quando parla dei gravi problemi dovuti al consumo di sostanze stupefacenti che hanno colpito il rocker e il suo gruppo.
E' anche più di una biografia, perchè il centro della storia non è Vasco, ma Zocca e la vita di paese, la vita fuori dalle luci metropolitane, all'insegna del senso di comunità dei piccoli paesi.
Come ha detto la regista, Sybille Righetti, è un film fatto in modo che "Zocca racconti bene Vasco e Vasco racconti bene Zocca".
Le atmosfere sono spesso cupe e malinconiche, ma mai esagerate e tristi, e anzi, spesso si sorride sul tempo andato.
Nel film ci sono le testimonianze di parenti, amici, conoscenti e musicisti come Gaetano Curreri, leder degli Stadio, e Steff Burns, chitarrista che da anni collabora con Vasco.
Per i fans del rocker è una pietra miliare per la propria cultura, un film che non si può perdere, ma anche per i non appassionati, come il sottoscritto, è un film che si lascia guardare senza impegno, non è pesante ed è capace di farti lasciare soddisfatto la sala.
Da domani sarà disponibile nei cinema, distribuito dalla Indigo Film, regia di Sybille Righetti e
Alessandro Paris.



Marco

Avanti un altro, il nuovo preserale di Canale 5


Dal momento che qua su scommetto tutto che … si parla di gioco oltre che di altre cose, ora vi presentiamo il nostro commento al nuovo programma preserale  condotto da Bonolis su Canale 5. Adesso mentre sto scrivendo stà andando in onda la seconda puntata e con un occhio guardo lo schermo del computer e con l’altro la trasmissione.


Come funziona:
 Il programma a prima vista può sembrare complicato e contorto ma dopo poco che lo si guarda e si comincia a capire il funzionamento ci si rende conto che sotto sotto non contiene tutte le novità che avevano pubblicizzato. Ogni giocatore passa attraverso un tornello, ne passa solo uno alla volta, e deve sedersi su una postazione che ricorda molto quella del milionario. A questo punto possono accadere due cose o la trasmissione segue il suo corso normale, ovvero Bonolis fa una domanda dando due risposte fra cui scegliere, o appare un personaggio dal “minimondo”; questi personaggi possono essere o signorine(dalla seconda puntata anche uomini nel caso in cui il concorrente sia donna) che col loro fascino distraggono il concorrente o persone che cantano, mimano e chissàcosafaranno. Poi può anche capitare che la Laurenti, che passa il 90% della trasmissione segregato dietro a una scrivania in una piattaforma in alto, faccia una domanda al concorrente. Nel caso in cui il concorrente sbagli più di una domanda delle quattro che gli vengono proposte è costretto a lasciare libera la postazione e arriverà un altro concorrente, invece se risponde bene ad almeno 3 domande può pescare dall’urna posta al centro un ampolla con all’interno un foglio dove c’è scritta la somma vinta, se la somma è superiore a quella del campione il concorrente può prendere il suo posto, oppure può continuare (nel caso in cui la cifra sia minore è obbligato a continuare). C’è la possibilità che il concorrente estragga il biglietto con scritto “la Pariglia” e in questo caso il concorrente si ritrova la stessa cifra del campione e i due dovranno fare una sfida, che consiste nell’indovinare una domanda posta da Bonolis, nel caso nessuno dei due risponda, il campione rimane in carica. Verso le 19:30 scatta il conto alla rovescio di 5 minuti, e allo scadere di essi finirà il solito giro di concorrenti e il gioco si concentrerà sul campione; questo dovrà rispondere a una serie di domande in 3 minuti di tempo e ogni volta che sbaglia il giro di domande riparte da capo e allo scadere del tempo il jackpot vinto diminuirà di 1000€ al secondo, quindi se il campione aveva vinto 60000 allo scadere dei 3 minuti ha 60 secondi per rispondere prima che gli finisca tutto il montepremi. E voi direte che c’è di difficile? In effetti le domande fatte non sono difficile tuttavia il concorrente dovrà rispondere nella maniera sbagliata, infatti se Bonolis chiede   “cosa cura il dentista i canini o i gattini?” il concorrente dovrà rispondere “i gattini” se vuole vincere.

Commento:
La prima puntata è stata gradevole, si ha inizialmente l’apparenza che possano succedere cose imprevedibili  sconvolgendo, quindi, il classico clima serio e formale dei quiz, tuttavia dalla seconda puntata comincia già a diventare pesante nel senso che i “colpi di scena” si ripetono e l’unica cosa che continua rendere piacevole il programma è la bravura indiscussa di Bonolis, l’unico presentatore adatto per la sfida finale (per capire guardate il programma). Bisogna ammettere che le regole del gioco non vengono applicate nello stesso modo per tutti i concorrenti, infatti alcuni possono sgarrare di molti secondi oltre allo scadere del tempo, invece ad altri non è permesso rispondere subito dopo il suono che segna la fine del tempo. Io continuo a preferire il milionario, infatti quest’ultimo nella sua semplicità rimane sempre un classico che non stanca (anche perché le domande sono sempre interessanti), tuttavia bisogna ammettere che bisogna riconoscere al programma di Bonolis che è l’unico quiz realmente innovativo (parlo per l’Italia) e almeno non è un format straniero riproposto ma un prodotto italiano (così han detto).

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lunedì 5 settembre 2011

Ordinate già il vostro Iphone 5


Novità riguardo al più famoso gioiello tecnologico, infatti in Germania è già possibile preordinare il tanto atteso Iphone 5 dal Deutsche Telekom per via telematica. Se volete credo si possa ancora preordinare ma secondo me non conviene, dal momento che i primi modelli hanno sempre dei difetti, tuttavia se volete avere notorietà per un mese al bar sotto casa è la cosa migliore che potete fare!!!
Qui l'articolo.

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A rischio la pagina facebook del Blasco


Apro questa nuova sezione di attualità con una notizia sul Rocker italiano per eccellenza: Vasco Rossi. Sembra che il Codacons voglia far chiudere la pagina di Facebook del Blasco a causa di questo suo commento riguardo a una pubblicità contro la droga: «Non è mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia».
Allora cari lettori voi cosa ne pensate? È giusto scrivere ciò che si pensa riguardo sulla droga, pur sapendo che i lettori sono sia uomini maturi che giovani?  E se sì, Vasco, può quindi permettersi di avere questa figura di mentore alternativo verso le nuove generazioni?  
Qui il link alla notizia.

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Il bingo mobile, per giocare anche in viaggio


Questo articolo è dedicato a tutti quei giocatori che non riescono a stare lontano dal gioco nemmeno quando sono fuori di casa, infatti farò una breve recensione sul bingo per iphone. 

Descrizione del programma:
L’applicazione si scarica sull’app store gratuitamente e si chiamo Winga bingo. Come avrete capito, quindi, per poter utilizzare il gioco dovrete essere in possesso di un account Winga. Una volta installato dovrete accedere e poi scegliere la sala in cui giocare,  ce ne sono 4-5 , io ho provato quella rubino perché in questa le schedine costano 0,10€ invece nelle altre costano di più.  A questo punto dovrete selezionare le cartelle con cui giocare, potete acquistare al massimo 120 cartelle. In alto a sinistra vedrete un conto alla rovescia e allo scadere di esso non sarà più possibile comprare le schedine. Dopo cambierà la schermata e vedrete i numeri estratti, poi potrete anche impostare la voce che vi dirà i numeri estratti. Il programma vi dirà quando qualcuno fa la cinquina o il bingo.
 
Commento:
Il programma funziona bene, se siete abituati all’interfaccia per computer non ci saranno problemi poiché è quasi uguale, infatti ci sono tutti i comandi classici, la selezione dei vostri numeri preferiti e possibilità di cambiare qualche configurazione di base.  Devo però dire che vincere non è facile e per avere un minimo di speranza dovrete comprare più di 70 schedine (tuttavia c’è sempre il fortunato che vince comprandone una sola, ma ce ne sono pochi) tanto il prezzo non è alto e potrete vincere consistenti premi, la cinquina di solito nella sala rubino rende dai 14€ ai 17€ invece il bingo dai 90€ ai 140€. Io ho giocato varie volte, pur non essendo un appassionato del bingo, e mi sono sempre divertito anche se nella versione per iphone non credo sia possibile usare la chat (non ne sono sicuro poiché non ho provato nemmeno a cercarla). Infine vi dico che il programma è progettato per l’iphone ma funziona anche sull’ipad senza perdere molta qualità dell’immagine, se mettete l’ingrandimento. 
Qui  la pagina dell'applicazione su winga, e qui la pagina su Itunes.

Che dire provatelo, ma ricordatevi di giocare responsabilmente anche se chi scarica bingo mobile non credo gli importi di questo consiglio.

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RECENSIONE DE "THE ELEPHANT MAN"


di David Lynch

Chi conosce Lynch e il suo cinema, tenebroso e mistico, spesso fatto di film senza una trama
coglibile ma costituiti di puri impatti visivi e sonori, guardando "The elephant man" rimarrà sorpreso dal fatto che è completamente fuori dai canoni tipici del regista statunitense.
Questa volta la trama c'è, eccome, ed è basata sulla storia vera di Joseph Carey Merrick, vissuto in Inghilterra fra il 1862 e il 1890 e affetto da una gravissima malattia chiamata "sindrome di Proteo", che gli afflisse gravi deformità dalla nascita.
Per questo, fu soprannominato "l'uomo elefante".
Merrick (John Hurt) è trattato, a causa del suo corpo così strano e spaventoso alla vista, come un fenomeno da baraccone in uno spettacolo di strada gestito dal costantemente ubriaco Bytes. 
Qui, Merrick, che veste un cappuccio in modo da coprire le deformità del viso, viene visto dal dottor  Frederick Treves , l'unico che mostri interesse per il suo caso e a provare per Merrick umanità, che lo porta nel suo ospedale, dove continua la discriminazione nei confronti di Merrick, chiuso in quarantena per non essere cacciato dal direttore, che non accetta malati incurabili nel suo ospedale: Merrick viene seguito da una delle infermiere di Treves, e lo stesso Treves, per dimostrare che il suo cervello, nonostante tutto, è funzionante, insegna a Merrick a dire alcune parole.
Qui si vede per la prima volta il vero volto di Merrick, senza cappuccio.
Il caso di Merrick prende piede, arrivando a interessare aristocratici, compagnie teatrali e persino la Regina Vittoria, che si impegna a finanziare le sue cure: nel frattempo, Treves rimane sempre più colpito dalla sensibilità di Merrick, e decide di presentarlo a sua moglie, in un incontro commovente, in cui Merrick parla ad Anne Treves di sua madre.
Un guardiano dell'ospedale inizia a far visitare la stanza di Merrick a prostitute e alcolisti, fra cui c'è anche Bytes, che decide di reimpossessarsi del suo fenomeno da baraccone, l'uomo elefante.
Merrick è di nuovo utilizzato come spettacolo, poi, stremato e inerme, viene rinchiuso in una gabbia, da cui riesce a fuggire grazie all'aiuto di un gigante e di un gruppo di nani. Merrick ritorna in Inghilterra, a Londra, dove è inseguito da un gruppo di ragazzini; nella fuga urta una bambina, causando l'ira dei presenti, che lo inseguono. Merrick si rifugia in una toilette, dove sviene stremato.
Treves, aiutato da Scotland Yard, si mette sulle tracce di Merrick, riuscendo a riportarlo in ospedale: i dottori capiscono che la vita di Merrick è ormai alla fine. Merrick viene accolto calorosamente ad uno spettacolo teatrale dove è invitato dalla signora Treves, dopodichè ringrazia il dottor Treves per tutto quello che ha fatto per lui (chiamandolo ripetutamente "amico"), e si sdraia supino sul suo letto, togliendo i cuscini che facevano da sostegno al suo corpo. Merrick è perfettamente coscente che questa scelta lo porterà alla morte per soffocamento.
Il film ricevette otto nomination a premi Oscar nel 1981, senza però vincerne nessuno.
La regia è una delle più riuscite di Lynch, e l'interpretazione di Hurt e di Hopkins è straordinaria: il film è capace di commuovere come pochi altri, e si distingue per la profondità e il pathos di alcune scene indimenticabili.
Da vedere, assolutamente.

Marco

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