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domenica 1 gennaio 2012

MIGLIORI ALBUM DEL 2011

Vista la grande importanza che abbiamo dato alle nuove uscite musicali (in particolare nell'ambito rock-metal) nel corso dell'anno, mi pare giusto fare una somma finale dei risultati.
E' stata, come ho ripetuto più volte, un'annata estremamente positiva per quanto riguarda una certa sfera musicale, quella che non passa per le radio (salvo poche eccezioni) e che rimane ancora quasi completamente libera dalle leggi di mercato che svendono spesso e volentieri la musica al miglior offerente.
La produzione dell'anno è talmente vasta che riesce davvero difficile fare una completa graduatoria di gradimento, con la quale si rischia sempre di sminuire alcuni lavori e di celebrarne eccessivamente altri. Per cui mi limiterò a "proclamare" il mio personalissimo podio e a citare i lavori che secondo me sono degni di nota.

Al primo posto per quest'anno metto "Grace for drowning" di Steven Wilson, già recensito da me in precedenza nel blog, che trovo ogni giorno più geniale e ispirato. Subito dopo metto il nuovo lavoro dei Dream Theater, "A dramatic turn of events", anche questo ampiamente recensito in precedenza. Sembrerà strano, rileggendo le vecchie recensioni, che abbia in precedenza dato un voto più alto al cd dei Dream Theater, ma ho fatto così solo per gusto personale: "Grace for drowning" è un cd molto più complicato, ma che trovo il migliore dell'anno anche se ho espresso un voto leggermente più basso, senza compararli fra loro.
Alle loro spalle metto il buon vecchio Paul Simon, che con "So beautiful or so what" è ancora capace, dopo oltre cinquant'anni di carriera, di emozionarci e di colpire le corde del cuore col suo tocco divino.

E ora, le note di merito: andiamo prima in Italia, con "Il sogno eretico" di Caparezza e "Profeti, marinai e balene" di Vinicio Capossela, che hanno sfornato due fra i migliori cd della loro carriera. Discorso a parte merita Ivano Fossati, che dirà a breve addio alla musica, e che ha lasciato la sua eredità con "Decadancing", cd in alcuni aspetti amarissimo e in altri sognatore. Sicuramente sentiremo la mancanza di non poter più vedere un concerto di un grande maestro come lui.
Andando all'estero, sono sicuramente degni di una nota "The hunter" dei Mastodon (anche questo ampiamente recensito), "Green naugahyde" dei Primus, frizzante e fuori dagli schemi come sempre, "Steady as she goes", che segna il grande ritorno del blues degli Hot Tuna dopo ventun'anni senza un disco di inediti.
Da ricordare un altro grande addio alla musica, quello dei REM dopo oltre trent'anni di storia, che lasciano con "Collapse into now", che forse non è il loro album migliore ma è un lascito più che degno, con grandi ospiti come Eddie Vedder e Patti Smith. Rimpiangeremo anche loro, e il pezzo di storia del rock che se ne va dal palco con loro.

Segnalo anche "Between the devil and the deep blue see" dei Black Stone Cherry, ormai affermato gruppo statunitense che portano in scena il loro heavy metal graffiante, e i numerosi lavori dell'instancabile Buckethead, fra cui in particolare "It's alive".

Concludo con una nota negativa, citando i Metallica con Lou Reed e gli Opeth: di "Heritage" ho già scritto e ripeto che è un cd che non riesco a cogliere, mi sembra artificiosamente complicato senza un filo logico, mentre per quanto riguarda la più famosa heavy metal band del mondo e uno dei migliori cantanti rock della storia beh, spero che "Lulu" sia stato un incidente per entrambi, più che un incontro, e che i danni si possano riparare a breve. Ci spero ancora, sì, anche se si tratta dei Metallica.
Con questa recensione conclusiva, chiudo il capitolo musicale del 2011 e vi auguro un felice (e musicante) 2012.

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