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giovedì 10 ottobre 2013

ALTER BRIDGE "FORTRESS" - RECENSIONE

Ascoltando uno dopo l'altro One day remains e Fortress, ci si rende effettivamente conto dei nove anni che sono passati dal debutto sulla scena musicale degli Alter Bridge, band di Orlando nata nel 2004 dalla fusione di Creed e Mayfield Four. Con metodica precisone, dal 2004 ad oggi, tra fine estate e autunno, è arrivato un cd ogni tre anniE dai tempi del primo concerto in Italia, nel 2005, gli Alter Bridge regalano alla nostra penisola, dove sono seguitissimi, alcune date dei loro tour. Kennedy e compagni saranno infatti in Italia l'11 e il 12 novembre, prima all'Atlantico a Roma e poi al Forum di Assago alle porte di Milano.
Fortress arriva, appunto, tre anni dopo AB III, capitolo più discusso del gruppo, celebrato dalla critica ma meno apprezzato da una parte dei fan.
Il disco è uscito in Europa il 30 settembre e solo l'8 ottobre negli USA. Più di un mese prima, il 12 agosto, è stato anticipato dal singolo -con conseguente video- "Addicted to Pain", che come stile ricordava un po' il precedente "Isolation" estratto da AB III. Ma entriamo nello specifico.

Il disco contiene 12 tracce, e sembra effettivamente diviso in due: i primi sei pezzi, infatti, si ascoltano tutti d'un fiato, senza praticamente lasciare pause.
L'opening track del disco, "Cry of Achilles", lascia già sbalorditi: la chitarra "flamencata" dell'intro spalanca le porte per un tipico riff marchio di fabbrica Alter Bridge, veloce e melodico. Ma nella parte centrale salta alle orecchie un bridge in stile quasi progressive, con accenti spostati e imprevedibili per lo standard hard & heavy. Il risultato è uno dei pezzi migliori mai scritti dalla band.
Lo segue il singolo "Addicted to Pain, e poi a ruota la sconvolgente "Bleed it Dry", che è invece una delle canzoni più dure scritte dai nostri, e che sconvolge anche per come muta dopo due minuti e mezzo, lasciando improvvisamente spazio a una sola chitarra in pulito e alla voce di Kennedy, a cui si aggiungono pian piano gli altri strumenti, per arrivare all'assolo dello stesso Kennedy e poi tornare alla durezza iniziale. L'album prosegue, dopo la semi ballata "Lover" troviamo "The uninvited" (dal riff prettamente in stile Tool), graffiante e cattiva al punto giusto con uno Scott Phillips in gran forma dietro alle pelli. Con "Calm the fire", settimo brano del cd, il ritmo rallenta un po', e passa per una intro che strizza entrambi gli occhi ai Muse per poi buttarsi in un ritornello epico, tra i più belli e orecchiabili dell'album. Scivolando verso la fine, dopo aver sentito Mark Tremonti prendere il ruolo del cantante solista in "Waters rising", arriviamo alla struggente "All ends well", forse l'unica vera ballad del disco, e alla title track "Fortress": la sezione centrale di quest'ultima è la conferma definitiva della continua evoluzione degli Alter Bridge. Due minuti interamente strumentali con lo scambio di assoli tra Tremonti e Kennedy che ricorda i Dream Theater e gli standard del progressive. Anche "Fortress" si colloca nell'Olimpo dei pezzi composti dalla band.

Insomma, come possiamo sintetizzare? Fortress è il logico proseguimento di AB III, cupo come quest'ultimo -anche nelle liriche- ma più sperimentale, più maturo e, obbiettivamente, ancor meglio realizzato. Mancano, come detto, le numerose ballad di One day remains e Blackbird, ma non se ne sente la mancanza. Kennedy ha ormai iscritto il proprio nome nella storia delle voci rock e non perde mai occasione di ricordarcelo durante l'ascolto; Tremonti ha dichiarato pubblicamente le sue influenze e il suo background proventienti dal metal, già esplosi nel suo All I was, e i potenti riff di Fortress ne sono la dimostrazione; Scott Phillips e Brian Marshall si prendono più spazio del solito, riuscendo a completare l'opera con una sezione ritmica sempre migliore. Un paio di pezzi meno riusciti degli altri -"Farther than the sun" e "Cry a river", che arrivano prima del gran finale- nulla tolgono a questo, possiamo dirlo, capolavoro. Forse l'espressione è stata già sprecata, ma, probabilmente, vale la pena di dire che per il 2013 il titolo di album dell'anno è stato assegnato.



VOTO: 9,5







martedì 17 settembre 2013

Unboxing italiana GTA V collector's edition

Direi che le foto si commentino da sole. Poi è giá stato detto tutto ora non rimane che provare il gioco!

venerdì 21 giugno 2013

lunedì 25 febbraio 2013

Notte degli Oscar 2013, la spunta "Argo"

Aveva già vinto circa un mese fa ai Golden Globes, ma stanotte Argo di Ben Affleck si è portato a casa anche la vittoria più ambita, quella alla Notte degli Oscar, a Hollywood, per la categoria miglior film. Ad annunciare la vittoria, intorno alle sei di stamattina in Italia, è stata la first lady Michelle Obama in persona, in diretta dalla casa bianca.
Argo era il favorito, assieme a Lincoln (che qui in Italia ha avuto notevolmente più seguito); per Spielberg però, arrivato a Hollywood con ben dodici nomination e pronosticato vincitore del suo terzo Oscar come miglior regista, è stata una mezza delusione: a lui e al suo Lincoln "solo" due premi, quello di migliore attore protagonista a Daniel Day-Lewis (lui sì, ha raggiunto stanotte, primo nella storia, il traguardo dei tre Oscar) e quello per la miglior scenografia.
A fare incetta di premi, un pò a sorpresa, è stato Vita di Pi, di Ang Lee: a lui il premio come miglior regista, e al film i premi per i migliori effetti speciali, la miglior fotografia e la miglior colonna sonora.
Il premio per la migliore attrice è andato, come previsto, a Jennifer Lawrence, protagonista di Il lato positivo. L'austriaco Micheal Haneke vince invece il premio per il miglior film straniero, con Amour.
Oltre a Vita di Pi e Lincoln, pluripremiati anche Argo (miglior film, miglior sceneggiatura non originale a Chris Terrio, miglior montaggio), Django Unchained (migliore attore non protagonista a Christoph Waltz, miglior sceneggiatura originale a Quentin Tarantino), Les Miserables (miglior attrice non protagonista ad Anna Hathaway, miglior trucco e miglior sonoro) e Skyfall (miglior montaggio sonoro ex-aequo con Zero Dark Thirty e miglior canzone ad Adele).
Di seguito l'elenco dei premi e dei vincitori.

Miglior film
Argo (Ben Affleck)
Miglior regista
Ang Lee (Vita di Pi)
Miglior attore protagonista
Daniel Day-Lewis (Lincoln)
Miglior attore non protagonista
Christoph Waltz (Django Unchained)
Miglior attrice protagonista
Jennifer Lawrence (Il lato positivo)
Miglior attrice non protagonista
Anne Hathaway (Les Miserables)
Miglior sceneggiatura originale 
Quentin Tarantino (Django Unchained)
Miglior sceneggiatura non originale
Chris Terrio (Argo)
Miglior film straniero 
Amour (Michael Haneke-Austria)
Migliori effetti speciali
Vita di Pi
Miglior fotografia
Vita di Pi
Miglior scenografia
Lincoln (Steven Spielberg) 
Miglior montaggio
Argo
Miglior colonna sonora 
Vita di Pi
Miglior trucco
Les Miserables (Tom Hooper)
Miglior sonoro
Les Miserables
Miglior canzone
Adele - Skyfall
Miglior montaggio sonoro
Skyfall (Sam Mendes) e Zero Dark Thirty (Kathryn Bigelow)
Migliori costumi
Anna Karenina (Joe Wright) 
Miglior film di animazione
Ribelle - The brave (Disney Pixar)
Miglior documentario 
Search for Sugar Man (Malik Bandjellou e Simon Chinn)
Miglior corto documentario
Inocence (Sean Fine e Andrea Fix Fine)
Miglior corto live action
Curfew (Shawn Christensen) 
 
 

giovedì 10 gennaio 2013

NOMINATION ALL'OSCAR 2013


Come l'anno scorso, anche quest'anno riassumiamo in un articolo le candidature all'oscar 2013.
Si rivela un anno estremamente povero per l'Italia, che raccoglie una sola la candidatura, quella di Dario Marianelli, autore delle musiche di Anna Karenina di Joe Wright. A fare da padroni, in particolare, due film:
Lincoln, ultimo lavoro del grande Spielberg (già vincitore di quattro premi oscar), che si porta a casa dodici nomination, e l'onirico Vita di Pi, di Ang Lee, che invece di oscar ne ha già vinti due; per lui undici nomination.Poco più staccati, a pari merito, stanno Argo, Il lato positivo - Silver linings playbook e Les miserables.
Da notare una curiosità: sono candidate per il premio alla migliore attrice protagonista Emmanuelle Riva (Amour) e Quvenzhané Wallis (Beasts of the Southern Wild): sono rispettivamente la più anziana (85 anni) e la più giovane (9) mai candidate all'oscar. Tanti, infine, i grandi nomi, Spielberg e Lee a parte: da Robert de Niro, Tommy Lee Jones e Anne Hathaway candidati come migliori attori non protagonisti, a Naomi Watts e Denzel Washington come migliori attori protagonisti, a John Williams per la colonna sonora (rigorosamente in coppia con Spielberg), a Quentin Tarantino per la migliore sceneggiatura originale. Andiamo allora a leggere le nomination delle sei categorie più importanti:

-miglior film:
Argo, Beasts of the Southern Wild, Django Unchained, Les Misérables, Lincoln, Il lato positivo – Silver Linings Playbook, Amour, Vita di Pi, Zero Dark Thirty
-miglior regista:
Michael Haneke (Amour), Ang Lee (Vita di Pi), Benh Zeitlin (Beasts of the Southern Wild), David O. Russell (Silver Linings Playbook), Steven Spielberg (Lincoln), Benh Zeitlin (Beasts of the Southern Wild)
-miglior attore protagonista:
Bradley Cooper (Il lato positivo – Silver Linings Playbook), Daniel Day-Lewis (Lincoln), Hugh Jackman (Les Miserables), Denzel Washington (Flight), Joaquin Phoenix (The Master)  
-miglior attrice protagonista:
Jessica Chastain (Zero Dark Thirty), Jennifer Lawrence (Il lato positivo – Silver Linings Playbook),  Emmanuele Riva (Amour), Quvenzhané Wallis (Beasts of the Southern Wild), Naomi Watts (The Impossible)
-miglior attore non protagonista:
Alan Arkin (Argo), Robert De Niro (Il lato positivo – Silver Linings Playbook), Tommy Lee Jones (Lincoln), Phillip Seymour Hoffman (The Master), Christoph Waltz (Django Unchained)  
-miglior attrice non protagonista:
Amy Adams (The Master), Sally Field (Lincoln), Anne Hathaway (Les Miserables), Helen Hunt (The Sessions), Jacki Weaver (Silver Linings Playbook).

Premiazione il 24 febbraio prossimo a Los Angeles. 
 
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