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domenica 9 ottobre 2011

STEVE JOBS


“Ci scusiamo per il ritardo con cui pubblichiamo l’articolo ma la colpa non è dell’autore, Marco, ma mia che, per problemi personali, non sono riuscito a pubblicare l’articolo il giorno della morte di questo grande genio, tuttavia spero che possiate apprezzare lo stesso questo articolo anche a tre giorni di distanza dal triste fatto”.

E' morto a Palo Alto, in California, Steve Jobs, cofondatore della Apple e creatore della Pixar, una delle menti più innovative nel campo del digitale e del computer.
Jobbs è stato ucciso da un tumore al pancreas che lo tormentava già dal 2004, anno in cui gli fu diagnosticato in una forma meno aggressiva del comune: in seguito ad un primo intrvento contrasse il diabete e fu poi costretto al trapianto di fegato nel 2009.
Jobs è stato, come detto, fra i più importanti innovatori del mondo dei computer: nel 1977 lanciò sul mercato assieme all'amico Steve Wozniak il primo personal computer della storia, l'Apple II, poi nel 1984 diede vita al sistema Machintosh, uno dei più usati ancor oggi. In seguito, i rapporti prima con Wozniak e poi con la Apple si ruppero, e Jobs si ritrovò a trent'anni senza un lavoro.
Subito, Jobs si buttò in un altro importantissimo progetto: acquistò al Pixar dalla LucasFilms, e con questa casa si dedicò alla produzione di lungometraggi digitali, senza però ottenere successo fino al 1995, anno in cui l'uscita di "Toy Story" gli aprì le porte per il successo. Nel 1997 la Apple lo richiamò, in crisi: Jobs divenne amministratore delegato e riportò in attivo i bilanci della casa statunitense, che stavano attraversando un momento di forte crisi. Nel 2001 lanciò sul mercato l'iPod e iTunes; negli anni successivi lavorò con la Apple al progetto dell' iPhone, che uscì solo nel 2007, risquotendo subito un enorme successo.
Fra 2009 e 2011 Jobs si è visto costretto, a causa della malattia, a saltare varie presentazioni di prodotti Apple. Come detto, la malattia lo ha ucciso il 5 ottobre, a soli 56 anni.
Jobs è stato, oltre una mente geniale, l'unico a contrastare l'impero informatico di Bill Gates, che sembrava destinato a diventare un monopolio mondiale. Il cordoglio per la sua morte è arrivato tramite le voci di gran parte dei piani alti statunitense, fra cui da quella di Barack Obama, dello stesso Gates, Mark Zukemberg, Sergey Brin e Larry Page e tanti altri.
Sembra, tra l'altro, che prima di morire Jobs abbia lasciato alla Apple nuovi prodotti per coprire quattro anni di lanci sul mercato. Insomma, un'eredità notevole.
Voglio ricordare Steve Jobs con le ultime parole che pronunciò di fronte ai laureati di Standford nel 2005, quando gli era già stato diagnosticato il tumore al pancreas:
"Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: «Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente una volta avrai ragione». Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore. la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della vita. È l’agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Quando ero un ragazzo c’era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. Nell’ultima pagina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c’erano le parole: «Stay Hungry. Stay Foolish». Siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio".

Marco

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