È da poco uscito nelle sale italiane il nuovo film di Pedro Almodovar,
regista spagnolo di fama mondiale che ha firmato capolavori come la “Mala
Educaciòn”(2004) e “Tutto su mia madre”(1999). “La pelle che abito” è un film
di stampo molto originale che oscilla fra il drammatico e il thriller. Comunque
lo si voglia chiamare, resta un film che affronta le tematiche tipicamente
almodovariane: la follia, il sesso, l’ambiguità sessuale, la morte e la paura.
Il film è tratto da “Tarantola” di Thierry Jonquet, la cui trama, già complessa
e contorta, è arricchita da Almodovar con sottotrame e nuovi personaggi.
La storia si apre con l’arrivo di un uomo travestito da tigre (chiamato
Zeca) alla porta della lussuosa villa del chirurgo Robert. A riceverlo è
Marilia, sua madre e governante della
casa. Marilia lo riconosce solo dopo che lui ha mostrato alla telecamera
esterna un grosso neo marrone situato sul fondoschiena. La donna apre il
cancello con esitazione, consapevole che aprire la porta a Zeca significhi lasciare
entrare anche grossi guai. Infatti si scopre ben presto che Zeca è ricercato
dalla polizia per furto. Poco dopo accade il fatto chiave per la storia del film:
accortosi della presenza in casa di un’altra donna (che egli scambia per Gal,
moglie del chirurgo con la quale aveva avuto una relazione), Zeca si precipita
da lei e, immedesimandosi nella tigre che abita, la stupra. In quel momento
arriva Robert, il quale non esita un istante a sparare un colpo in testa a Zeca.
A questo punto si apre una serie di flashback sulla sfortunata storia di Robert
(interpretato da Antonio Banderas), che ha finito per renderlo un uomo pazzo,
disinteressato di qualsiasi valore umano e schiavo della vendetta. L’altro
personaggio studiato dal regista è Vera, la donna stuprata che è in realtà un
maschio, vittima di una transgenesi degli organi sessuali e numerose operazioni
chirurgiche imposte ed eseguite da Robert stesso in quella casa-clinica degli
orrori.
Mettendo insieme i pezzi della storia, lo spettatore attraverserà uno
ad uno i bassi fondi della natura umana: passando per la fame di denaro, la
fame di sesso, l’omicidio, la menzogna, la vendetta, la doppiezza e le speranze
infrante; trovandosi poi davanti ad un finale da interpretare. Consiglio la
versione originale in spagnolo.
Giovanni
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