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sabato 22 ottobre 2011

Banca del tempo


Si parla sempre di più delle banche del tempo, ma cosa sono esattamente? In generale sono delle associazioni che spesso vengono comparate  al volontariato ma che nella realtà differiscono da quest’ultime per il fatto che, sebbene non ci sia un guadagno di danaro, colui che riceve il servizio deve poi restituirlo. Di che servizio si tratta? Qualsiasi, infatti ognuno può aiutare un’altra persona ad esempio con il giardino, o a sistemare la casa, ecc … e colui che beneficia di questo servizio andrà in debito con la banca del tempo delle ore in cui è stato aiutato, in questo modo non sarà obbligato a “prestare i suoi servigi” solo a quello che lo ha già dato una mano (se no sarebbe un semplice baratto di manodopera) ma a chiunque  richiedesse l’abilità messa a disposizione, un prof di matematica darà ripetizioni, un falegname darà una mano a sistemare i mobili ecc … Naturalmente tutto fuori dall’orario lavorativo e questo spiega il fatto che la maggior parte degli iscritti siano casalinghe. Purtroppo dare contro a queste forme diverse di economia come questa, il baratto o il commercio equo-solidale si fa sempre la figura dei cattivi, capitalisti, senza sentimenti e senza scrupoli, tuttavia io credo che siano grandi perdite di tempo poiché non si può fare affidamento a una manodopera specializzata, nel senso che se ho un mobile del 600 non lo faccio restaurare da uno che si fa chiamare restauratore solo perché ha letto un libro sulla materia, se ho un mobile dell’Ikea lo butto direttamente via tanto sono in compensato e se c’è solo da avvitare una vite lo faccio io, sicuramente perdo meno tempo che iscrivermi a questo servizio. Sembra proprio un gioco per gente annoiata e che non vuole sentirsi inutile e con questo non voglio dire che il sistema economi attuale sia giustificabile tuttavia non credo che questo possa essere un metodo né sostitutivo né alternativo dal momento che è  una forma arretrata che magari poteva funzionare nei villaggi di agricoltori dove ognuno aiutava l’altro in ciò che era capace di fare. Anche a livello intellettuale lo trovo sbagliato infatti anche se fossi un illustre professore, preferirei sporcarmi le mani e avere un brutto giardino curato da me, piuttosto che far venire un’altra persona che si occupa di questi lavori umili, solo perché una persona è brava nel fare un determinato lavoro deve continuare a svolgere solo quello? Piuttosto che queste banche favorirei le associazioni di volontariato, infatti credo che se si vuole davvero aiutare la gente lo deve fare disinteressatamente e non per ricevere qualcosa in cambio e poi ci devono essere coordinatori capaci non lasciare le cose al caso. Secondo me questo è solo un nuovo passatempo, una nuova moda io rimango del parere:“Pagate il giardiniere e andate ad aiutare chi ha bisogno, quando ha bisogno”.

State connessi, state felici!!!

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