La tournè italiana degli Alter Bridge è cominciata il 23 al Palasesto di Milano con un sold-out, e proseguirà oggi a Roma e domani a Pordenone. In mezzo, il concerto dell'Estragon di Bologna: un Estragon strapieno e in visibilio per la band americana che sta conquistando il mondo dell'hard rock anno dopo anno. Ad aprirli i Black Stone Cherry, gruppo meno conosciuto -io ne conoscevo solo tre canzoni- che ha saputo comunque scaldare il pubblico con un'ora di concerto. Ottima presenza scenica (anche esagerata, se parliamo del batterista che ha picchiato come un dannato e distrutto un numero illegale di bacchette) e buona prestazione, hanno fatto bene il loro lavoro.
Alle 21.30 si spengono i riflettori e sul palco comincia la preparazione per l'arrivo degli Alter Bridge.
Alle 22.00 in punto luci giù, parte la base di Slip to the void, entra sul palco il solo Myles Kennedy e l'Estragon va in visibilio. All'entrata di tutti gli strumenti la folla libera un grido di gioia che teneva dentro da ore, dal pomeriggio per chi, come me, è arrivato presto per prendere i posti migliori ed è rimasto ad aspettare sotto la pioggia. Da questo momento in poi, per i fans è spettacolo puro: Kennedy, al contrario del tour italiano dell'anno scorso in cui aveva un forte mal di gola e ha dovuto faticare nei live, è in forma smagliante, e non sbaglia un acuto. Le prestazioni di Tremonti, Phillips e Marshall sono perfette come al solito. Il concerto dura più di un'ora e mezza, ma vola via in un attimo, spettacolare e indimenticabile. Riportati nella scaletta alcuni brani che non venivano eseguiti da tempo, come Down to my last e White knuckles, assieme ai classici di sempre che non deludono assolutamente il pubblico, come Metalingus, Blackbird -come sempre da brividi-, Broken wings, Open your eyes, Before tomorrow comes, Come to life.

A chiudere un bis di tre pezzi (Watch over you in versione acustica con il solo Kennedy sul palco, Isolation, sempre imponente, e Rise Today per chiudere) interrotti da una guitar-battle in cui Tremonti impiega circa quattro nanosecondi per mettere in chiaro quale sia la gerarchia fra le chitarre soliste. Il concerto finisce intorno a mezzanotte, e la gente lascia l'Estragon sudata e con il sorriso sulle labbra. Fuori piove ancora...a mettere la ciliegina sulla torta, almeno nel mio caso e per circa altri venti fans, a occhio e croce, sono stati gli autografi di tutti e quattro i componenti, usciti dopo circa mezz'ora dalla fine del concerto a prendersi ancora applausi e complimenti, assolutamente disponibili. Personalmente sono anche riuscito a parlare con Kennedy, e gli ho chiesto se nei prossimi concerti italiani dedicherà Blackbird a Marco Simoncelli..lui mi ha risposto che se si ricorda lo farà, speriamo!

Concerto straordinario, poco da dire: so di non essere imparziale ma in questi casi è molto difficile esserlo. A noi sono arrivati anche i complimenti di Kennedy che durante il concerto ci ha descritti come "il miglior pubblico che si ricordasse"..per me, spero sia il miglior concerto che posso ricordare.
Nessun commento:
Posta un commento